Editoriali Slider — 02 Aprile 2019

La natura sa essere straordinaria, nella sue regole semplici e nella sua logica illuminante. Il gioco delle onde e dei forcing associati al grande getto muove secondo le fluttuazioni e le variazioni di una dinamica perfetta. L’affondo prossimo, inizialmente con le vesti di una profonda saccatura o onda negativa destinata al mediterraneo centro-occidentale e chiusa o parzialmente chiusa all’occidente, apre le sue maglie e dilata rami secondari, trasformando il promontorio di origine in una cella positiva isolata sul nord atlantico. Ecco che il forcing nord-ovest/sud-est, promettente di un affondo acuto e concentrato (freccia blu), sfoca gradualmente, spezzandosi (linee trateggiate) e riconfigurandosi, come disegno euro-atlantico, in una delle classiche forme zonali, in questo caso caratterizzata da flusso antizonale (easterlies) alle alte latitudini e da flusso zonale alle basse (westerlies) (frecce azzurre). Nulla di compromesso riguardo alla fase variabile-perturbata in arrivo, fatta eccezione per una più breve durata del momento più acuto ed intenso delle precipitazioni e per una successiva evoluzione nella direzione franca di un flusso umido occidentale dalle caratteristiche della variabilità piuttosto che nella direzione di una netta e più o meno estesa vorticità mediterranea…

Pierangelo Perelli

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