Dopo un dicembre nelle regole di un inverno da medie stagionali e con pochi spunti di interesse per i freddisti il rischio, in questo inizio del nuovo anno, di una fase piuttosto ancorata allo zonale e alle moderate oscillazioni dello stesso, è tangibile. Occorre tuttavia considerare l’affondo dell’epifania e provare a concedere, al medesimo, la prerogativa di un episodio con strascichi di interesse. L’affondo suddetto sembra configurarsi nelle vesti di un’intensa saccatura atlantica, in maturazione a circolazione ciclonica, destinata all’iberia e, quindi, al mediterraneo occidentale, e non è certo un fatto, di per sé, da accomunare ad irruzioni artiche o siberiane; è da accomunare, piuttosto ed infatti, a rimonta sciroccale, rialzo termico e precipitazioni. Nel contempo, però, non è da escludere la possibilità che la conseguenza della rimonta azzorriana e di tale cut-off mediterraneo, possa essere la maturazione di un contesto retrogrado, antizonale o da correnti orientali. Di certo tutta l’operazione, che fa capo all’eventuale sviluppo di area barica positiva in sede scandinava e alla possibilità che la depressione mediterranea possa diventare polo attrattivo per le correnti fredde dell’est, è tuttaltro che di facile realizzazione. Con l’atlantico che incombe e che punta a forzare le oscillazioni verso est mantenendo in vigore un classico regime ondulato ovest-est, l’ipotesi indicata e caldeggiata da modelli come ECMWF o GEM (ma non GFS), appare, si interessante, ma anche tuttaltro che certa. In ogni caso ne prendiamo atto. Il disegno fa riferimento alla situazione in quota ed al suolo prevista per il giorno 8 gennaio proprio da ECMWF, e da l’idea, chiara, della possibilità evolutiva suddetta…