Dopo un mese e mezzo circa di non inverno l’inizio di febbraio rispolvera immagini semi-dimenticate da stagione fredda. La configurazione euro-atlantica riesce ad aprire, al mediterraneo, la strada del nord-atlantico e del nord-europa, innescando una azione settentrionale ad impulsi, capace persino di incorporare, tendenzialmente, una componente continentale. Di fatto la propulsione meridiana dell’anticiclone oceanico può riuscire a delineare una estensione sud/ovest-nord/est, con temporaneo rialzo barico in sede scandinava, tuttaltro che estraneo ad un quadro perfettamente invernale. La fugacità di tale azione, non associata a chiusure e a blocchi, difficilmente consentirà effetti di persistenti richiami nord-orientali, ma è un fatto che la settimana mediterranea ne sarà influenzata e regalerà quanto è norma del periodo stagionale. La saccatura fredda e l’azione ciclonica corrispondente, attualmente in azione sul mediterraneo settentrionale, foriere di precipitazioni e di raffreddamento, nel corso dei primi giorni della settimana e per effetto della rimonta anticiclonica suddetta possono ridelinearsi nel contesto di un flusso nord/est-sud/ovest, certamente in grado di spingere impulsi in direzione di iberia e mediterraneo occidentale. Il disegno della situazione generale fa riferimento proprio a detto periodo, da l’indicazione della manovra nord-europea/continentale, ciclogenetica tra baleari ed iberia, e fornisce il quadro di una depressione mediterranea in evoluzione e spostamento successivi dall’iberia verso levante. Senza blocchi e senza l’innesco di persistenti azioni orientali o nord-orientali, la medesima situazione, di freddo moderato e di instabilità, saprà comunque alimentarsi delle infiltrazioni di una porta nord-oceanica, poco propensa a chiudere i varchi e a dare spazio al continente ma pur sempre apportatrice di quadri invernali, per poi, forse, stemperarsi in direzione del fine settimana…