Non che non dorma bene lo stesso ma avere passione alla meteorologia e vederla, qua e là, un pò ridicolizzata e trasformata in una sorta di teatro dell’arte, non è bello. Tra un continuo succedersi di titoloni/articoli acchiappa allodole e la moda di chiamare i sistemi con nomi ridicoli come poppea ce n’è, a mio parere, di ridicolo. E non basta che tutto compaia su certi siti. No, non basta. Lo fanno proprio telegiornali, notiziari, siti di informazione, ecc. ecc. E lo fa proprio il gergo comune, quello della gente che non ama ragionare, ma ama molto di più assimilare come una spugna le bischerate che raccatta in rete ed in ogni dove. Il famigerato sistema in arrivo ore fa e nominato ciclone poppea, tra l’altro, aveva ben poco del ciclone. Si trattava di una normalissima saccatura atlantica, nelle vesti di una estensione o diramazione, a sacca appunto, della tipica vorticità dei mari del nord in movimento verso levante e in leggero affondo verso meridione. Sarebbe bello che tutti i siti, tutte le pagine, e tutti i bollettini meteo chiamassero una medesima depressione o un medesimo anticiclone con un nome diverso. Avremmo almeno una trentina di nomi diversi che costringerebbero la gente a non considerarne neanche uno. Purtroppo non accadrà e saremo costretti a continuare a leggere, ogni volta che arriva una perturbazione, che oggi arriva poppea, domani arriva apollo, domani l’altro demetra, e poi artemide, e così via. Robe da far sorridere i bambini della scuola materna. A tutto questo mi sento di aggiungere, poi, il solito consiglio quale quello di non considerare nel modo più assoluto ogni articolo con titoloni assai poco credibili di per sé che parlano del grande freddo o del grande caldo che sarà tra mesi, o di come sarà la stagione iniziata o prossima. Si, perché anche ammesso che i medesimi articoli traggano spunto da proiezioni stagionali di istituzioni serie, corrispondono a proiezioni con una probabilità statistica del 10-20 %. E credo che pochi scommetterebbero su previsioni con questa probabilità. Venendo a parlare della situazione va detto che si conferma l’evoluzione già indicata, ed ovvero quella della tendenza verso il ristagno di una circolazione depressionaria mediterranea bloccata, approssimativamente disposta tra sardegna, baleari e nord-africa. Una situazione siffatta, figlia della evoluzione della saccatura in azione che il bel pensiero ha definito “ciclone poppea”, può anche risultare insidiosa e foriera di tempo instabile e duraturo per sardegna ed aree occidentali del sud-italia. Ma occorre anche verificarne nei giorni l’esatto posizionamento, gli spostamenti, e l’intensità. Risulta infatti dai modelli che detta circolazione, seppur con una certa lentezza, tenda gradualmente ad un certo spostamento verso sud-ovest e ad un certo indebolimento. Il disegno fornisce conto della vorticità descritta e della situazione generale di fine decade…
Pierangelo Perelli