Editoriali Slider — 05 Novembre 2019

L’atlantico vecchio stile che prende possesso di buona parte del continente e del mediterraneo consente di definire l’autunno in una delle sue espressioni più tipiche, quale quella della variabilità associata a fasi piovose e a temperature in media. La suddetta configurazione, tra l’altro, può anche, in tempi relativamente brevi, evolvere verso un disegno maggiormente invernale, per gli effetti di una dinamica che vede le correnti occidentali sempre più diventare correnti del nord-atlantico se non addirittura artico-marittime. E di fatto il disegno generale che esamina l’evolvere delle grandi onde suggerisce un trend sempre più orientato nella direzione di un disturbo del vortice polare che, di per sé, indipendentemente dal tipo di distribuzione conseguente degli scambi meridiani, si confà proprio ad una stagione avanzata ed invernale. Appurata la tendenza, da qui alla metà del mese, verso una progressiva maggiore influenza da parte di onde depressionarie di matrice nord-oceanica ed associate, oltre che alla instabilità, a masse di aria più fredda, si tratta di stabilire poi quali possono essere le conseguenze, nel lungo termine, degli sconvolgimenti dinamici suddetti. Da un pò di giorni infatti, seppur non in un modo così univoco rispetto alla geografia degli eventi, tutti i modelli intravedono, proprio intorno alla metà del mese o a partire dalla medesima, spinte dinamiche verso le regioni artiche e rialzi pressori alle alte latitudini, sia in sede atlantica che in sede continentale, che risultano assai interessanti da seguire e da interpretare in rapporto alla possibilità di discese di latitudine di rami del VP. Il modello europeo, ad es., dopo aver segnalato, da qui a metà mese, l’affondo di tre successive e ben definite spinte cicloniche provenienti dalle alte latitudini dell’oceano (il disegno generale vuole rappresentare la situazione prevista in quota alla fine della settimana con la terza onda della serie suddetta) suggerisce, per i giorni successivi, una marcatura ulteriore del corridoio depressionario disposto tra l’alto atlantico ed il mediterraneo e suggerisce, nel contempo, il contesto di un generale protagonismo anticiclonico, sia verso le alte latitudini del continente che in oceano (trend indicato dalla simbologia delle linee e delle frecce blu e rosse)…

Pierangelo Perelli

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