L’effimera irruzione in atto è destinata ad essere trascinata verso levante in modo assai rapido sotto gli effetti di una sostanziale configurazione euro-atlantica di segno nord-occidentale. Con i massimi del promontorio in oceano che tendono a flessione e poi ad affermarsi gradualmente ben più ad ovest si può ammettere la conseguente affermazione di un profilo ondulato nord-ovest/sud-est, se non ovest/est. Una tale evoluzione può far sperare in un clima sostanzialmente in linea con la stagione ed associato a quella variabilità che può anche portare fasi più instabili, più umide e più piovose. Una di queste fasi, più o meno breve, potrebbe subentrare nel corso dei giorni intorno al prossimo fine settimana, quando il forcing groenlandese suddetto sembra in grado di pilotare una discreta saccatura in direzione dell’europa e, più o meno in parte, del mediterraneo. Il disegno, che si riferisce alla situazione generale prevista tra sabato 10 e domenica 11, da l’idea dell’azione suddetta, ben marcata dalla saccatura in quota sull’europa nord-occidentale e dalla conseguente area depressionaria classicamente disposta appena a sud-est della stessa sacca. Occorre sempre tener conto dell’onnipresente e minaccioso promontorio afro-mediterraneo che, in questo caso, però, non dovrebbe frenare la stessa azione più di tanto, così da consentire l’atteso richiamo sciroccale che precede il peggioramento. La simbologia, a sua volta, serve a dare indicazione della configurazione generale che può tendere a dominare il quadro euro-oceanico dai prossimi giorni a metà mese, in linea con la classica variabilità dettata dall’atlantico, corrispondente all’alternarsi di onde positive e di onde negative, anche se, e come detto, occorre sempre fare i conti con il comportamento del sub-tropicale in sede afro-mediterranea, sempre un pò imprevedibile ed ambizioso…
Pierangelo Perelli