Il ritorno a correnti di tipo orientale e, pertanto, in maggiore sintonia con un inverno più inverno, lo abbiamo considerato, come ipotesi, in precedenza e da inquadrare per l’inizio di seconda decade. I modelli, nel corso dei giorni, lo hanno ripetutamente indicato e confermato. Ma attenzione; lo hanno ripetutamente indicato senza definire, in modo chiaro, le sue condizioni evolutive precise, ammettendolo, nella maggioranza dei casi, come un fatto molto episodico o temporaneo. La possibilità che tale evento freddo, ancora da definire anche nel grado della sua intensità, possa risultare di una certa durata e come l’afflusso freddo più marcato della stagione, c’è tutta. Ma occorre anche considerare che una delle evoluzioni possibili, e tra le più considerate, è quella di uno split con un relativo cut-off mediterraneo che poi si defila gradualmente verso ovest segnando una tendenziale chiusura della porta del freddo orientale. E’ evidente che quando si esaminano le carte ed in esse si individuano alcune delle ipotesi evolutive più rappresentate occorre sempre considerare un range di ulteriori ipotesi. Tant’è che del quadro fa parte anche l’eventualità che il blocco anticiclonico si affermi piuttosto ad est così da tenere anche piuttosto ad est lo stesso afflusso freddo. Ma, al momento, le due ipotesi associate ad una maggiore probabilità sono quelle che indico nel disegno con la simbologia. La situazione generale illustrata è quella che ci riporta il modello europeo e riferita ai giorni 12/13, indicante, in modo chiaro, il nucleo freddo in quota che ha preso possesso dell’area mediterranea e il corrispondente afflusso orientale. Evidente come un contesto del genere non possa non produrre una fase di instabilità, soprattutto sul lato adriatico ed al centro-sud, con apprezzabili diminuzioni termiche ed un quadro a netta fisionomia invernale. Ai fini di quanto poi può succedere a seguire sono, quindi, da considerare la possibilità, al momento maggiormente caldeggiata, che la dinamica generale spinga nella direzione di un cut-off che perde contatto con la componente fredda continentale (vedi quadro delle frecce più piccole), oppure la possibilità che il tutto spinga nella direzione di un situazione in fase (vedi quadro delle frecce più grandi in alto a destra) tale da mantenere per qualche tempo l’afflusso freddo…
Pierangelo Perelli