Il racconto meteo dei prossimi giorni è quello di un graduale passaggio dall’attuale regime occidentale, fatto anche di qualche debole infiltrazione di aria fredda in quota, a quello di una maggiore influenza del sub-tropicale. La situazione prevista in quota ad inizio seconda decade è ben eloquente nel mostrare un quadro che separa nettamente quanto sta avvenendo sul nord-europa e quanto sta avvenendo, di ben diverso od opposto, sullo scacchiere mediterraneo. Il medesimo quadro spiega altrettanto bene l’attuale contesto di una anomalia termica negativa alle latitudini medio-alte e di una anomalia termica di segno opposto a quelle medio-basse. La distanza tra le due fasce non è così elevata ma questo non significa che, anche tra latitudini molto vicine tra loro, non possano sussistere differenze climatiche assai marcate. Il gioco delle parti opposte, infatti, corrisponde alla dinamica delle fasce depressionarie orientate lungo i paralleli e che, più o meno di limitato spessore, presentano, lungo il loro limite settentrionale, correnti fredde da oriente e, lungo il loro limite meridionale, correnti miti occidentali. Si può osservare come tutto il nord del continente risulti inglobato nell’ambito di una estensione del vortice polare dai valori barici molto bassi, e come, invece, il mediterraneo risenta l’azione di un invadente sub-tropicale e di correnti ben miti di matrice occidentale. Una siffatta configurazione rappresenta anche il punto di arrivo di una evoluzione che vede una progressiva estensione di tale discesa del vortice polare a largo verso l’atlantico, sempre meno influente per le sorti delle nostre latitudini e, di contro, sempre più favorevole allo sviluppo di rossby di segno positivo e di pattern simil WR3. Sappiamo, infatti, che quanto più l’atlantico apre alle correnti anti-zonali delle alte latitudini ed a relative discese nord-est/sud-ovest a livello oceanico tanto più le basse latitudini vengono ad essere interessate dalla ritornante oceanica occidentale o sud-occidentale, che può determinare l’espansione di campane anticicloniche in mediterraneo. La simbologia nel disegno serve proprio a rappresentare detta evoluzione che, dalla situazione attuale a quella di inizio seconda decade, vede la progressiva dilatazione della grande onda ciclonica verso ovest e sud-ovest sull’oceano e vede, di conseguenza, il contemporaneo passaggio, alle latitudini che ci riguardano, da un contesto di correnti occidentali/nord-occidentali, tipicamente variabile, a quello, più o meno breve o di una certa durata, di un sub-tropicale più esteso verso nord e foriero di un tempo più caldo e più stabile…
Pierangelo Perelli