Editoriali Slider — 08 Dicembre 2019

Dopo qualche uscita modellistica azzardata sulla possibilità di configurazioni fredde dopo la metà del mese da qualche tempo tutto è andato adagiandosi su ben altre prospettive quali quelle conformi ad un vortice polare piuttosto restio a sconfinamenti. Quando il vortice polare mostra compattezza dominano il quadro le cosiddette westerlies e i disegni ad alto indice zonale, assimilabili ad alti valori dei teleconvettivi AO e NAO. Detti indici ci dicono qual è il grado degli scambi termici tra le alte latitudini e le basse altitudini, meno significativo quando, appunto, detti valori sono alti ed identificano un geloso e feudale comportamento da parte dei due grandi protagonisti del clima: il vortice polare e l’anticiclone sub-tropicale. Difficile, fino a che si mantiene un regime di questo tipo, che possano verificarsi estremi termici e fasi fredde di consistenza. La sbuffata fredda dei prossimi giorni, ascrivibile ad un moderata irruzione polare che punta, rapidamente evolutiva, il mediterraneo centrale ed i balcani, non è certamente degna dei freddisti, specialmente se la si considera, appunto, nel contesto della classica situazione mobile moderatamente ondulata e con fronte polare disposto lungo i paralleli. La medesima, infatti, è certamente, seguita dalla ripresa barica e termica annunciatrice di successive possibili sbuffate di questo tipo secondo una prospettiva di alternanza e periodicità. Addirittura una futura onda negativa, ovvero quella prevista dopo metà mese, sembra suscettibile di un certo rallentamento e sembra puntare l’iberia per produrre, in mediterraneo centrale, seppur temporanea, una certa rimonta anticiclonica associata a correnti sud-occidentali. Occorre ammettere che, a favore dell’inverno e rispetto alla situazione attuale, una certa discesa in latitudine del fronte polare nel corso dei prossimi giorni è individuabile, ma pur sempre nel contesto occidentale suddetto. Per vedere, a meno di prossime sorprese, qualcosa di interessante dal punto di vista di un cambio di circolazione e di irruzioni degne di nota occorre andare in terza decade, ma, francamente, più per la curiosità e per soddisfare lo spirito di fantasia che per stabilire effettive possibilità in tal senso. Il disegno segnala la situazione prevista in quota a distanza di 5-6 gg ed è eloquente nel confermare tutto quanto detto…

Pierangelo Perelli

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