L’azione fredda in corso, sostenuta dal residuo di un afflusso artico-continentale..
.. in veste di esteso polo freddo balcanico può, in forma attenuata e nel corso di inizio settimana, entrare in interazione con una infiltrazione atlantica e produrre una recrudescenza di tempo invernale e precipitativo in estensione o in risalita.
In effetti, tra la discesa verso sud in mediterraneo centrale della suddetta infiltrazione e il richiamo, con effetto retrogressivo, del polo freddo balcanico, il tempo instabile può estendersi al nord-italia occidentale e risalire in adriatico, ma con effetti molto temporanei. Un redivivo zonale, infatti, è pronto a rimuovere tutti i residui dell’azione fredda degli ultimi giorni ed instaurare una temporanea azione ben più occidentale.
Molto interesse continua a destare, nel frattempo, la possibile nuova azione fredda di inizio seconda metà del mese, in certi modelli davvero consistente e ad azione persino più influente e diretta della precedente. Ma occore ammettere, nel contempo, che non tutti i modelli la delineano così significativa.
Facendo riferimento ai modelli che identificano un vero e proprio polo freddo continentale in moto ed in azione in pieno mediterraneo, il disegno descrive la corrispondente situazione in quota ed al suolo del giorno 17 e marca la possibilità di una fase invernale e variabile o perturbata stavolta più estesa e presente sui settori centro-settentrionali.
Tuttavia, come detto, altri modelli attenuano di molto la stessa azione identificandola come una moderata spinta orientale continentale in rapida evoluzione ed attenuazione, sotto i colpi dell’azione oceanica. La differenza tra queste due possibilità è descritta e simboleggiata nel disegno dalle linee viola e blu, simbolicamente rappresentative di una isoipsa di confine. Risulta evidente il maggiore forcing zonale nel caso della seconda che corrisponde all’ipotesi meno simpatica ai freddisti…