Si conferma il cambio meteo annunciato e destinato ad introdurre una fase duratura più variabile e più instabile. Con uno dei modi più esemplari le azzorre si ritirano verso ovest, si consolidano verso latitudini più settentrionali sull’atlantico ed aprono al flusso islandese. Avremo, come conseguenza, al netto di valori barici tuttavia non troppo negativi, il maturare di una falla, tra europa centrale e mediterraneo, con la natura delle situazioni in stagnazione o in semi-cut-off e, pertanto, non a rapida evoluzione ed associate alla dinamica tipica delle estese gocce fredde attive, capaci di estensioni verso ovest e capaci di produrre assi di saccatura secondari. Non solo. Anche nelle prospettive di un lungo termine che guarda all’immediato dopo metà mese si osserva un anticiclone oceanico, al netto di sue espansioni verso nord-est capaci di chiudere temporaneamente al flusso del nord-atlantico, poco propenso nella direzione di conquiste mediterranee ed invece più propenso a dare spazio a nuovi affondi da nord-ovest. Il disegno mostra la situazione generale prevista intorno ai giorni 11/12 nella quale risulta la falla in quota in tendenziale evoluzione verso la temporanea stagnazione sopra menzionata mentre la simbologia serve a rappresentare i movimenti barici ed i flussi dominanti collaterali, all’origine di un periodo assai variabile ed anche associato a fasi perturbate…
Pierangelo Perelli