la stagione sta sempre più sposando le ragioni del sub-tropicale ramo afro-mediterraneo, destinato a sostituire, in tutto o in parte, il ruolo più canonico delle azzorre. La fase attesa nel breve-medio termine è, di fatto, quella di una decisa azione di blocco in sede groenlandese o in alto oceano e di una significativa ed estesa azione depressionaria retrograda, tutta orientata a favorire le possibilità dell’alta africana. Lo scavo in pieno atlantico andrà disegnando una rossby con asse orientato da sud-ovest a nord-est e foriera, in mediterraneo, di un flusso sud-occidentale di confine, a componente stabilizzante sul centro-sud. Il disegno si riferisce alla situazione in quota di metà settimana e mostra, enfatizzata dalle frecce grandi, l’estesa ondulazione e la vorticità annessa in oceano che alimenta il promontorio africano sulle regioni cetro-meridionali e che lambisce il nord-italia con le deboli ondulazioni secondarie di una probabile variabilità di confine. L’evoluzione successiva, in direzione di fine seconda decade, potrebbe essere, poi e addirittura, quella di un ulteriore rinforzo del promontorio africano per ridisegno della configurazione oceanica a favore di un affondo meridiano in questa sede e dello sviluppo di un omega alla longitudine media del continente. Detta evoluzione, che è simboleggiata dalle linee, e che, in quanto previsione di lungo termine merita le dovute conferme, è quella che potrebbe dare supporto al proseguimento di una fase decisamente mite o calda e relativamente stabile…