FIORI E VERDURA DANNEGGIATI DAL FREDDO IN TUTTA LA RIVIERA
LA NEVE E’ SCESA ANCHE A SANREMO E SUL TIGULLIO
Genova 11 Febbraio 1956
Un vento gelido che fa turbinare la neve come in alta montagna soffia su tutta la riviera, dal golfo del Tigullio a Sanremo.
Nelle incantevoli cittadine, dove la gente viene a cercare un po’ di tempore anche negli inverni più rigidi, la temperatura è scesa sotto zero di parecchi gradi: sono gelate le strade e le fontane, le aiuole sono coperte di neve, il traffico è lento e difficoltoso, gli incidenti sono numerosi.
Sulla riviera di Levante – a Santa Margherita, Portofino, Rapallo, Nervi – è tornata ad addensarsi la neve.
“non ricordiamo un tempo simile” dicono i vecchi pescatori.
La gente sta rintanata nelle case, non tutte riscaldate; molti bar sono chiusi.
La temperatura scesa a quattro gradi sotto lo zero ha fatto gelare verdura e fiori;
le stesse serre si rivelano insufficienti.
Il vento, la cui velocità è di circa 85 chilometri orari, sposta continuamente la neve, ammucchiandola sulle strade in modo irregolare:
moltissimi e gravi sono i ritardi sulle autolinee.
Impossibile procedere senza le catene, specie verso il Bracco.
A Genova – città la temperatura si è mantenuta costantemente a quattro gradi sotto zero.
La circolazione ha subito intralci ed interruzioni notevoli.
Sulla camionale il traffico degli automezzi è stato quasi nullo.
Sulla Riviera di Ponente è nevicato ieri sera, stamani e anche nel tardo pomeriggio di oggi.
Ad Albenga la punta minima della temperatura è stata di -7.
L’intera pianura attorno alla città è ghiacciata e vaste produzioni ortofrutticole sono andate irrimediabilmente perdute.
Si sono salvate in parte le coltivazioni primaticce di serra, ma il nevischio soffiato dal vento gelido
che a volte ha superato i 90 chilometri orari, penetra tra le fessure dei telai rendendo a volte vana la fatica degli agricoltori che si affannano a mantenere artificialmente la temperatura giusta nelle serre:
tonnellate di cotone per l’agricoltura vengono disseminate sui pregiati prodotti.
I danni superano di gran lunga il miliardo di lire.
i servizi di autocorriere per Savona sono stati sospesi per tutta la giornata a causa dello strato di ghiaccio che ricopre in più punti la via Aurelia tra Alassio e Savona.
Molti sono anche i danni provocati dal vento che continua a soffiare impetuoso.
Anche gli isolotti di Bergeggi e della Gallinara sono ricoperti di neve.
A Savona la neve misura uno spessore di circa 12 centimetri mentre nell’entroterra savonese,
e particolarmente nelle località della val Bormida e del Sassellese, copre il terreno per oltre 40 centimetri.
In serata il termometro ha segnato -11, temperatura minima che non si registrava nel Savonese dal lontano 1929.
I passi montani del giovo e di Sassello sono bloccati al transito, mentre il Col di Cadibona dopo una breve
interruzione, è transitabile ai soli automezzi senza rimorchio e muniti di catene.
Anche sulla litoranea Via Aurelia, è vietato il transito agli autotreni per il fondo stradale gelato e per la scarsa visibilità.
Sulla strada nazionale del Piemonte, nel tratto compreso fra Cairo Montenotte e Dego, un autocorriera, mentre tentava il sorpasso di un’altra macchina, per l’insufficiente visibilità andava a cozzare contro un autocarro che procedeva in senso inverso: si lamentano alcuni feriti, fortunatamente non gravi.
I treni provenienti dal Piemonte, da Genova e da Ventimiglia accusano sensibili ritardi.
Anche Sanremo, è apparsa stamani incorniciata da una coltre di neve che, caduta nella notte, ha imbiancato le adiacenti colline e l’immediata periferia.
In città, in primissima mattina, si è avuto un breve sfarfallio di candidi fiocchi, che per altro si sono sciolti appena raggiunta terra.
Nel corso della giornata, se si eccettua una fugace apparizione del sole verso mezzogiorno,
il cielo si è mantenuto coperto e il freddo è stato reso ancor più pungente dal vento di tramontana:
il termometro ha registrato una punta minima di – 2.1 e la massima di + 4.
Ingentissimi i danni arrecati dal gelo alle coltivazioni floreali all’aperto, che sono andate pressoché distrutte: il mercato dei fiori è stato quasi deserto, i garofani comuni hanno raggiunto il prezzo di 7-8000 lire e le rose di 4-5000 lire la dozzina.
Si nutrono anche preoccupazioni per il grande corso carnevalesco in programma per domenica.