Il mese continua a regalare un tempo variabile, a tratti instabile che, in questi giorni, è legato ad un perfetto flusso atlantico associato a moderate ondulazioni. Una pronunciata deformazione del flusso medesimo, quale quella che si profila a partire dalla metà del mese, può essere la variazione che fa esplodere l’estate africana al sud ma, di certo, non oltre una certa latitudine. L’affondo che dà credito alla rimonta del promontorio africano, pur nella corrispondente frenata del flusso oceanico, sembra destinato, infatti, a risultare infiltrativo per il centro-nord, con una componente umida instabile di sud-ovest in quota ed una di scirocco al suolo, certamente foriere di una persistenza di instabilità oltre il limite dell’emilia romagna o della toscana settentrionale. Il contesto di una saccatura iberica del genere, associato a rialzi termici significativi ed a stabilità anticiclonica sul centro-sud, presenta, tra l’altro, connotazioni dinamiche e termiche tali da far pensare anche alla possibilità di fenomeni intensi. L’estate che cerca di avanzare, potrebbe poi, intorno alla fine della seconda decade e sulla base di un deciso rinforzo del sub-tropicale in sede atlantica e da occidente, spingere la stessa saccatura a progredire verso est e ad evolvere in un altrettanto insidioso vortice in quota destinato a cut-off proprio sulla penisola. La figura segnala la situazione della saccatura iberica e del promontorio africano prevista in quota a metà mese, mentre con la simbologia delle linee e delle frecce, vuole indicare il contesto evolutivo ovest-est successivo, con la goccia fredda eredità della sacca iberica e destinata ad attraversare l’italia nei giorni di fine seconda decade…