Nel dopo ferragosto, tra il possibile guasto ed una situazione opposta di rimonta sub-tropicale frenante, potrebbe manifestarsi qualcosa che sta a metà tra le due situazioni. I modelli continuano a rivedere, ad ogni calcolo, la relativa evoluzione proponendo contesti anche ben diversi tra loro e rivelando un significativo grado di incertezza. Ma ora sembra sempre più probabile che la medesima azione atlantica, da giorni sotto osservazione, possa trovare ostacolo, possa anche affondare in meridiana sull’iberia, ma sia destinata, alla fine e per quanto indebolita e tenuta a latitudini relativamente settentrionali, a muovere verso levante. Il disegno, riferito alla situazione prevista in quota proprio a metà mese, mostra ancora la circolazione ciclonica che è in azione in queste ore tra i balcani e l’adriatico, e mostra l’incipiente azione atlantica che tende a sfondare da ovest con due assi di saccatura successivi. E’ previsto che la prima modesta saccatura non riesca ad affondare più di tanto ma riesca comunque ad influenzare il nord-italia muovendo verso levante, mentre è da considerare che la seconda sacca appare destinata, in una prima fase, a perdere in spinta zonale e a scivolare in meridiana sulla spagna occidentale, favorendo una certa rimonta mediterranea sub-tropicale. Da cui la possibilità, intorno ai giorni 16/17, di un vero e proprio ripristino del ramo africano. Ma, come detto e per fortuna, detta rimonta sembra anche presentare l’aspetto delle rimonte temporanee, evidentemente in relazione ad un non proprio trascurabile forcing zonale, non così arrendevole e intenzionato, seppur con una certa difficoltà, a produrre un graduale sfondamento. Da cui il conseguente possibile transito della saccatura sul centro-nord intorno ai giorni 18/19 che, a sua volta, potrebbe aprire la strada a configurazioni più occidentali e da estate matura piuttosto che a poco augurabili stabilizzazioni estranee all’atlantico…
Pierangelo Perelli