La primavera che fa il suo dovere appartiene ad un promontorio stabile di alta pressione, esteso dal medio oceano ai balcani. La sua struttura non denuncia eccessivi disturbi, eccezion fatta per il solito cut-off atlantico delle basse latitudini, deciso nei prossimi giorni a guadagnare terreno verso l’iberia. I destini del medio-lungo termine, tuttavia, anche se con molte incertezze, sono ancorati ad un trend che non è proprio a favore di una tale stabilità, e, semmai, alle possibilità di una disturbo settentrionale, magari marginale, ed inquadrabile intorno ai giorni di fine seconda decade. La figura illustra, infatti, la situazione possibile di quei giorni, e mostra l’infiltrazione del nord europa, con sacca disposta da nord-est a sud-ovest e polo sulle ns regioni settentrionali. I primi segni del cambio circolatorio indicato possono corrispondere alla metà della settimana con una evoluzione successiva tutta favorevole a ritorni anticiclonici in sede britannica, Le linee, dal rosso, al viola, al blu, vogliono simboleggiare detto cambiamento nei termini del grande flusso dominante di alta quota, con lo scompaginamento dell’attuale campana azzorriana, con la rimonta verso la groenlandia e con il successivo spostamento dei massimi verso occidente alle alte latitudini. Le due frecce, a loro volta, vogliono indicare lo spostamento del conseguente disturbo infiltrativo, associato, in parte, al corso zonale, ma deciso poi, in sede continentale, a scivolare verso meridione. Tutti i dubbi del caso riguardano e la portata di tale variazione ed il grado di incisività della corrente settentrionale, sospeso tra quello di una influenza mediterranea e quello di una influenza più diretta su egeo e penisola balcanica…