Paganella — 16 Dicembre 2013



IERI SERA NEL CENTRO DELLA CITTA’ REGISTRATI 18 GRADI SOTTO LO ZERO

NUOVA ONDATA DI FREDDO IL TERMOMETRO SCESO A – 22

PUNTE SIBERIANE CHE NON SI ERANO MAI REGISTRATE NEGLI ULTIMI 60 ANNI – GELATO ANCHE IL LAGO GRANDE DI AVIGLIANA, MENTRE SI PATTINA SUL LAGO PICCOLO – STRADE SEMPRE IMPRATICABILI PER UNO SPESSO STRATO DI NEVE – NEL GRAN FREDDO SI E’ SVOLTO IL CORTEO DEI CARRI DI CARNEVALE – POCA FOLLA IN PIAZZA VITTORIO, MOLTI BARACCONI CHIUSI.

Torino 13 Febbraio 1956

Il termometro è sceso ieri a 21.8 gradi sotto lo zero.
Una minima che non ha precedenti negli ultimi 60 anni.
L’inverno del 1956 sarà ricordato come uno dei più freddi nella nostra città, assai più crudo di quelli pur famosi del 1901, del 1917, del 1925, del 1929, del 1945 e del 1954.
Dopo la lunga nevicata dei giorni scorsi, ieri mattina è tornato il sereno.
Per tutta la notte aveva soffiato un vento gelido e all’alba il cielo era terso.
La giornata si annunciava bella ma estremamente fredda.
I primi ad accorgersene erano stati gli addetti all’ufficio meteorologico di Caselle.
Sul Rullo di carta dei termografi, era segnata una linea di precipitosa discesa verso un eccezionale “sottozero”.
Una vera caduta, che è cominciata alle 22 di sabato sera quando gli strumenti segnalavano – 8 gradi.
Alle 23.30 la temperatura era di – 10, alle 00.30 era di – 13, alle 03.30 di – 18.
Il freddo è aumentato in misura costante; alle 4.30 sono stati raggiunti i – 19 e alle 8.30 la minima assoluta: – 21.8

Queste temperature – registrate da precisi strumenti sistemati in speciali cassette riparate dal vento – erano di poco inferiori a quelle riscontrate sui termometri collocati in vari punti di Torino.
La minima cittadina, non si è scostata da – 19 .
Che si trattasse d’un freddo veramente siberiano se ne sono accorti coloro che, nonostante la giornata festiva, hanno dovuto uscire di casa nel primo mattino.
Le strade erano ricoperte da una crosta compatta di neve gelata, contro la quale poco o nulla potevano le squadre degli spalatori messi in campo dal Municipio.
Circolare in automobile non è stato facile.
Il ghiaccio che si formava sui vetri impediva la visuale ai guidatori al minimo.
Una notizia straordinaria giungeva intanto da Avigliana.
I due laghi erano completamente gelati.
Era accaduto ancora di recente (nell’inverno del 1953) di vedere gelato il lago minore, ma ieri anche il lago grande appariva ricoperto da una continua e compatta lastra di ghiaccio.
Paesaggio olandese, che nel pomeriggio ha richiamato una gran folla di curiosi.
Ne hanno approfittato i bambini per interminabili scivolate e i buontemponi che, inforcata la bicicletta, hanno attraversato pedalando, da sponda a sponda, il lago piccolo.
A Torino, il freddo si è divertito a scherzare con le fontane.
Quella di piazza Solferino sta diventando famosa.
I suoi enormi stalattiti di ghiaccio che di giorno in giorno si fanno più grandi.
La Fontana di Porta Nuova ha dato ieri spettacolo.
Nel momento in cui il freddo era più intenso s’è visto il potente getto polverizzato dalla pressione, gelare e disperdersi nell’aria come una nube.
Sembrava che l’acqua, dopo essere stata spinta a dieci o quindici metri di altezza, non ricadesse più nel laghetto ma svanisse come per magia.
Soltanto verso mezzogiorno, la temperatura è tornata a livelli sopportabili.
per un paio d’ore le strade si sono ammorbidite sotto i pallidi raggi del sole.
Un allusione che ha indotto gli organizzatori del carnevale torinese a confermare il programma per la sfilata dei carri mascherati.
Si sperava in una tregua del freddo, ma presto si è visto che la realtà era diversa.
Alle 15, quando il corteo si è messo in marcia, la temperatura era tornata rigidissima.
i “personaggi issati sui carri hanno cercato di reagire saltellando energicamente e lo stesso Giandoja si è dedicato con insolito impegno al lancio delle caramelle.
Un po’ per premiare i pochi bambini che avevano rischiato il raffreddore per correre ad applaudirlo, ma soprattutto per riattivare la circolazione e scaldarsi le membra intirizzite.
Non meno briosi sono apparsi i componenti delle bande folcloristiche di Noli, di Finale Ligure e della Madonna di Campagna.
Picchiavano con furia sui tamburelli, e sui “putipù”.
Le giacomette, le Caterinette, la Bela Tolera, le ragazze di Pecetto, le tessitrici di Chieri hanno indossato sotto i costumi multicolori pesanti maglioni e calze da montagna.
Più difficile è apparsa la situazione del pubblico.
Immobili dietro alle transenne o sui palchi semi deserti, i pochi, che hanno osato affrontare il maltempo per festeggiare il Carnevale secondo la tradizione sono rimasti ad osservare i carri senza trovare il coraggio di togliersi le mani di tasca per applaudire.
I baracconi di piazza Vittorio Veneto hanno avuto pochi frequentatori.
Molte giostre hanno melanconicamente chiuso i battenti.
La maggiore animazione si è avuta durante la sfilata dei carri tra cui erano quelli di Berzano, Brusasco, Chivasso, Pecetto, Chieri, Santena San Giusto e Villafranca Piemonte.
La borgata Madonna di Campagna ha allestito due carri allegorici ( su uno un toro rampante si sforza di sollevare la Mole tronca, sull’altro un battello tenta le procellose acque dell’ormai dimenticato canale navigabile Torino – Venezia) e la Famiglia Turineisa ne ha presentati sei, tra i quali quello di Giandoja, degli studenti, dei giornali e di Cicciolin.
Ieri sera il termometro ha ricominciato a discendere.
non è escluso che stamane si raggiunga un limite ancora più basso di quello di ieri.
Alle 20 di ieri sera il termometro di Caselle segnava 18 gradi sotto lo zero.
Dieci gradi di meno di sabato sera alla stessa ora.
Ancora una volta Torino è stata la città più fredda d’Italia.
Le minime di ieri comunicate dal Ministero della Difesa sono: -12,7 a Bolzano, -10.4 a Trento e -11.8 a Milano.
Nelle statistiche, il 12 febbraio 1956 figura al primo posto nell’elenco delle giornate più rigide di Torinom seguita da quelle del 10 gennaio 1954 (- 16.8 ) ; del 4 febbraio del 1917 (-15.6), del 14 Febbraio 1929 ( -15.5) e dell’8 gennaio 1954 ( -15.4)

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Meteo Sincero

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