Editoriali Slider — 14 Dicembre 2019

Che dicembre offra pochi scampoli invernali sta, in parte, nella tradizione ma è anche qualcosa che non torna del tutto. Dicembre dovrebbe essere, comunque, un mese invernale e se è pur vero che le grandi oscillazioni del fronte polare sono maggiormente legate alla stagione inoltrata, dal primo mese del’inverno, ovvero quello, non a caso, delle immagini natalizie sempre associate alla neve, desidereremmo qualcosa di più consono. Pazienza. Si, perché anche quest’anno mi sembra assai difficile, alla luce delle proiezioni modellistiche che lo coinvolgono, che detto mese, salvo sorprese mai impossibili, sia in grado di regalarci cose di tipo artico e similari (per quel qualche buon proposito di fine mese o di inizio anno vedremo). I vortici scandinavi rimangono, allora, nelle fantasie di fantomatici meteorologi che la meteo non sanno cos’è e che trasformano in vortici scandinavi semplici flussi occidentali polari marittimi. Ancora una volta mi domando se è possibile che sui media e nella rete si possano dire e scrivere bischerate e tutto ciò che viene in mente dopo 8 bicchieri di birra o che conviene alla bene in meglio senza che ci sia un controllo ed una censura; boh. Detto questo e tornando al corso meteo notiamo, e non da oggi, la persistenza di una configurazione assai povera di oscillazioni del fronte polare e capace solo, al massimo, di rilasci di circolazioni modeste e destinate a cut-off. Tra sbuffatine polari in grado di regalare qualcosa di simile all’inverno ma assai temporanee, recuperi fisiologici alto-pressori ed affondi che, destinati al vicino atlantico od all’iberia, possono persino rifornirci di sciroccate e di temperature sopra la media il tempo passa nel segno di una stagione apatica che, si, sarà anche ancorata alla più perfetta geostrofica, ma, che è, nel contempo, assai poco fisiologica ed imperfetta sul piano di quelle belle oscillazioni del fronte polare che sono altrettanto naturali e che fanno bene al clima. Il disegno generale isoipsico, che identifica la situazione meteo in quota prevista ad inizio settimana, fa notare come il nuovo affondo allontani ulteriormente ogni parvenza di clima invernale e sia destinato a fornire, invece, correnti sud-occidentali, per fortuna pre-frontali ma, di sicuro, molto più attinenti a temperature sopra la media che a disegni natalizi. Il ritorno, da confermare, di una perturbazione, pur sempre di matrice polare marittima ma dalle caratteristiche simili a quella che ha determinato ultimamente una certa diminuzione termica e qualche segno invernale, può, poi, verificarsi a distanza di una settimana circa, quando, per come indicato dalla simbologia in sovrimpressione, si può determinare la discesa di una spinta fredda nord-atlantica a produrre lo sviluppo di una depressione mediterranea in rapido transito…

Pierangelo Perelli

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