La configurazione euro-mediterranea di questo periodo continua ad essere guidata da un contesto continentale, poco atlantico e molto ancorato alle vicende complementari di una alta scandinava e di una bassa balcanica. La persistenza di una situazione dipole o dipole simile può alimentare una progressione retrograda in grado di ampliare verso occidente le vicende della bassa suddetta. E di fatto il peggioramento in arrivo è indice proprio di tale evoluzione, in piccola misura influenzato da infiltrazioni oceaniche a livello del punto debole del disegno anticiclonico, ed in grande misura influenzato dallo sviluppo di una depressione mediterranea in sede occidentale e foriera di richiamo sciroccale. Il disegno si riferisce alla situazione di lunedi 16 in cui si vede la stessa depressione, quasi bloccata, ed in cui è inserito lo sviluppo frontale meridiano, tipico di queste configurazioni. Con uno scenario del genere l’inizio della primavera non può che essere sofferto, e molto distante da quello di un occidente azzorriano. Pur se in contesto sciroccale, maturato per fuga verso ovest dello scavo barico, occorre tener conto poi anche di un certo richiamo balcanico fresco, che, quanto meno, finisce per coinvolgere le regioni settentrionali, presenti oltre una certa latitudine e nell’ambito del margine freddo della depressione. Se è l’antizonale a prevalere è naturale, a seguire, che la stesso difetto barico debba finire per essere risucchiato dal flusso atlantico, secondo lo schema indicato dalla linea trateggiata rossa. Ma prima di un ritorno franco dell’oceano, più o meno ciclonico od anticiclonico, ad inizio terza decade, forse, ci sarà da fare i conti con una sorta di reverse continentale (linea trateggiata blu), ancorato ad una rimonta azzorriana e ad una conseguente spinta fredda instabile nord europea…