Paganella — 16 Dicembre 2013



IL PO SI ATTRAVERSA A PIEDI NEL POLESINE

NUMEROSI ALTRI FIUMI GELATI – IN VIAGGIO “VAGONI VOLANTI” AMERICANI, TRENI E CONVOGLI MOTORIZZATI – UN ANZIANO SACERDOTE MUORE MENTRE PORTA I SOCCORSI AI SUOI PARROCCHIANI – ANCORA GRAVE LA SITUAZIONE IN ABRUZZO

ROMA 15 FEBBRAIO 1956

Il piano americano di soccorsi di emergenza alle popolazioni colpite dall’ondata di freddo e di neve è in pieno svolgimento.
Il Comando di Livorno delle Forze del Sud – Europa annunzia che tre “vagoni volanti” carichi di soccorsi destinati alla Sardegna raggiungeranno l’aeroporto di Alghero entro le prime ore di domani.
Intanto il primo dei 27 “vagoni volanti” che attendevano di poter prendere il volo per l’Italia dall’aeroporto di Landstuhl in Germania, è giunto a Roma alle 14,45.
Altri lo seguono a brevi intervalli.
Il numero complessivo dei “vagoni volanti” che, decollando dalle basi militari americane in Germania, attueranno il piano di soccorso di emergenza alle popolazioni italiane colpite dall’ondata di freddo e di neve, è stato portato a 65.
Come è noto, era previsto originariamente che all’operazione partecipassero 36 aerei, i quali dovevano arrivare negli aeroporti italiani ieri e nelle prime ore di stamani.
Intanto è in viaggio un convoglio ferroviario di soccorsi destinati alla Sicilia.
Il treno ha lasciato Livorno alle 13,17;
erro raggiungerà Messina alle 6,40 domattina,e Palermo alle 11.
Il convoglio, composto di 25 vagoni, reca soccorsi, inviati dal Comando americano di Livorno, di generi e di vestiario.
Due colonne motorizzate hanno lasciato stamani l’aeroporto di Ciampino dirette a Campobasso e Rieti, dove si procederà alla distribuzione dei primi due carichi di soccorsi americani alle popolazioni.
Da Washington è giunta notizia che il presidente della Croce Rossa americana, Ellsworth Bunker, già ambasciatore a Roma, ha chiesto all’ambasciatore italiano negli Stati Uniti informazioni dettagliate in merito all’ondata di freddo e di neve che si è abbattuta sull’italia e delle necessità della popolazione, in vista di una prestazione di assistenza da parte della “C.R.A” a quella italiana.
Il generale statunitense Michaelis, coordinatore dell’operazione di soccorso all’Italia, visiterà domani le zone maggiormente sinistrate dalle tempeste di neve.
Il Governo fornirà, dopodomani, al Senato informazioni sui danni causati nel Paese dall’ondata di freddo e sull’azione in corso per i soccorsi alle popolazioni sinistrate.
La comunicazione è stata fatta dal presidente Merzagora nel corso della seduta a Palazzo madama.
A Trieste il maltempo ha fatto una vittima: un operaio di 34 anni, Antonio Vere, trovato cadavere in una strada, deceduto per assideramento.
L’ondata di gelo continua anche nel Polesine.
L’Adige è completamente ghiacciato da San Martino di Venezze sino alla foce per un tratto di ben 60 chilometri, mentre, più a monte, lastre di ghiaccio si ammassano presso i ponti e le rive;
anche il Canal Bianco è gelato in vari punti dell’Alto Polesine.
Il tratto del Po ghiacciato è pure sempre in aumento, oltre 50 chilometri; il Po di Goro, di Tolle e della Donzella vengono attraversati a piedi da una sponda all’altra;
nel delta da sette giorni continua a infuriare la mareggiata.
In Emilia i fiumi Tiepido, Secchia e Panaro sono pure gelati.
Un curioso episodio di caccia col bastone è accaduto a Monte Granelli nel Cesenate.
Ne è stato protagonista il signor Vito Ulivi, il quale accortosi che una grossa volpe si aggirava affamata nei pressi della sua abitazione, l’ha aggredita a bastonate riuscendo ad ucciderla.
Vittima della sua abnegazione e dello spirito di carità per i suoi parrocchiani è rimasto il sacerdote don Gennaro Francisoni, di 67 anni, arciprete di Luzzena, località presso Cesena, rimasta sepolta dalla neve e pressoché isolata.
Per chiedere soccorsi alle autorità e aiuti all’opera diocesana egli scendeva, dopo lunga ed aspra marcia nella tormenta, in città otteneva il richiesto sussidio.
Ma nel viaggio di ritorno, lasciato il paese di Borello verso le 17 per avviarsi a piedi verso Luzzena, egli era investito da una bufera ancora più violenta che gli paralizzava i movimenti.
Caduto a terra, moriva nella neve, dove veniva trovato più tardi da alcuni montanari.
Una paurosa avventura ha vissuto un abitante di Ridracoli, piccola frazione dell’Alto Savio.
Si tratta di certo Mario Urbinati il quale, dopo essersi recato in un casolare vicino, se ne tornava a casa a a piedi.
L’urbinati si avvedeva ad un certo punto di essere seguito da una coppia di lupi che in un primo momento egli aveva scambiato per cani, tanto che aveva provato a fischiare loro a mò di richiamo.
Per fortuna l’uomo, che aveva ormai quasi raggiunto il centro abitati, si è messo disperatamente a correre riuscendo a porsi in salvo in una casa.
La situazione meteorologica lungo la costa abruzzese e molisana è peggiorata mentre una sosta si registra nella zona centrale della regione, dove peraltro, le abbondanti precipitazioni nevose di ieri, hanno fatto procedere a stento le vaste operazioni di sgombero e di soccorso.
Nella provincia dell’Aquila 150 paesi sono tuttora isolati.
Nella Marsica, dopo la bufera della scorsa notte, la situazione accenna questa mattina a migliorare.
Si lavora alacremente per lo sgombero delle strade, mentre continua ininterrotta l’opera di assistenza.
Trentotto sono i paesi ancora bloccati.
A Ovindoli, dove la neve ha raggiunto in alcuni punti l’altezza di tre metri, si comunica tra casa e casa attraverso vere e proprie gallerie scavate nella neve.
3.500 capi di bestiame sono isolati nei casolari del Fucino senza foraggio.
La tormenta di stanotte abbattutasi nella provincia di Chieti ha praticamente annullato l’intenso lavoro di ieri.
I Comuni isolati sono ancora 48.
Da ieri sera Chieti è senz’acqua, perché la conduttura di alimentazione è rotta nei pressi di Roccamontepiano.
Anche in numerose località della Calabria e della Sicilia il maltempo continua ad imperversare.
Dove non nevica, piove; violenti temporali hanno flagellato alcune della Calabria, mentre la temperatura sull’Etna è scesa a dieci gradi sotto lo zero.

 

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