Ad un buon dinamismo, con successione di saccature polari in transito da nord-ovest a sud-est, il mese non fa corrispondere episodi freddi persistenti od intensi degni di rilievo. L’onda positiva atlantica, intraprendente ed in grado di spingersi sino alle latitudini dell’islanda, favorisce la discesa di saccature polari o artiche, ma in un contesto assai mobile e, con obiettivo, i settori dell’europa orientale piuttosto che quelli mediterranei. L’invadenza dell’anticiclone azzorriano da occidente è, di fatto, all’origine di un tempo che regala fasi più occidentali miti e fasi ben più fredde, in un contesto di totale alternanza. La mobilità della situazione generale nonché il profilo dell’azzorriano suddetti rendono le fasi fredde, pertanto, temporanee ed a carattere moderato. La possibilità di una certa continentalizzazione, per estensione verso nord-est dell’anticiclone, è nei programmi della irruzione in atto (disegno della situazione riferita alla prima parte della settimana) ma, anche in questo caso, nell’ambito di un regime evolutivo che segna, nelle prospettive della seconda parte della settimana, una ripresa dell’alta pressione da occidente. L’irruzione seguente, individuabile nel corso del fine settimana natalizio, può quindi confermare la regola della perfetta alternanza indicata, con una rasoiata destinata alla penisola balcanica in primis e ad adriatico e ionio, e con un successivo suo rapido trasferimento verso levante seguito da occidentalizzazione, di certo poco ben augurante per i freddisti…