Ad una ulteriore espansione del sub-tropicale nel corso delle prossime 48 ore si contrappone un certo suo ridimensionamento o ritiro nel corso del fine settimana. Tale secondo fatto può essere il preludio di una fase, in grado di arrivare, quanto meno, sino a metà terza decade, più associata all’anticiclone delle azzorre e meno calda. Lo sguardo ai giorni di inizio terza decade consente di osservare, infatti, una configurazione ben diversa da quella attuale, con massimi di pressione più spostati verso occidente sull’atlantico e con il classico flusso conseguente, occidentale e nord-occidentale sui balcani, eventualmente anche in grado di produrre infiltrazioni di aria instabile su nord-italia ed adriatico. L’estate con questo tipo di contesto è quella mitigata dall’aria oceanica, con massimi di pressione in quota non troppo alti e, pertanto, relativamente gradevole. E magari, per come detto, anche in grado di produrre, se non dei veri break, quanto meno qualche motivo di disturbo o di destabilizzazione, segnatamente sulle aree di levante. Il disegno, che si riferisce alla situazione generale prevista proprio ad inizio terza decade (intorno ai giorni 21/22), segna il quadro della nuova situazione, con i suddetti massimi di pressione in oceano, con l’espansione da occidente dell’anticiclone delle azzorre (vedi la linea chiara di una isobara di riferimento e rappresentativa di tale espansione), e con il tipico flusso zonale in quota, moderatamente ondulato, che muove appena a nord delle alpi e che scivola di latitudine sulla penisola balcanica, eventualmente anche con modesti assi di saccatura. Vedremo poi, augurandocelo, se un tale disegno sarà in grado di proseguire oltre e sino ai giorni di fine mese…
Pierangelo Perelli