Cominciamo col dire, per non essere fraintesi, che non avremo nessun burian bis e se qualcuno su qualche sito o su qualche pagina scrive di burian bis sa di scriverlo a sproposito e per fare specchietto per le allodole (della serie sarebbe l’ora di un controllo da parte di enti che controllano le castonerie che si scrivono e si dicono sui media). Il fatto, serio e reale, è, invece, quello di una stagione che va procedendo in sofferenza, e che, invece di maturare, propone persino episodi di ritorno di freddo. La vicenda atlantica degli ultimi tempi, associata a flussi umidi ed instabili, sulla base di un rialzo pressorio in sedi nordiche e di una successiva temporanea chiusura ad occidente, sta, infatti, per evolvere in un suo aggancio da parte di un richiamo freddo di matrice artico-continentale. Le linee blu, rosse e le frecce denotano, in sintesi e simbolicamente, la situazione in quota attuale, nella quale possiamo identificare le due azioni, quella atlantica da ovest o nord-ovest e quella fredda da nord-est, destinate ad interferenza. La retrogressione di un ramo freddo continentale e la chiusura ad occidente non possono che favorire, per la fusione descritta, il costituirsi di un esteso polo freddo, eventualmente destinato a coinvolgere in forma attenuata ed in parte anche il mediterraneo. In questo caso l’aggancio sembra destinato a produrre una estesa area ciclonica sull’europa centro-occidentale, foriera di peggioramenti ed instabilità, forzata a scivolare di latitudine ed a determinare una fase instabile e fredda anche sull’italia. Il disegno generale della configurazione in quota (colori) ed al suolo (linee bianche rappresentative delle isobare), riferito alla situazione della prima parte della settimana (martedi-mercoledi), delinea un punto di arrivo della evoluzione descritta, e mostra la depressione mediterranea associata a temporaneo richiamo di correnti fredde. Una situazione che, di sicuro, molto ha a che vedere con una primavera in sofferenza, con stati di regresso stagionale, ma il burian, per favore, lasciamolo dalle sue parti e non raccontiamo novelle…