In un corso di una decina di giorni abbiamo assistito, sul nord italia, alle fioriture multicellulari e alle alluvioni, in veste di flash flood, che sappiamo, causate dalla tensione termico-dinamica distribuita lungo il flusso stazionario sud-occidentale di un promontorio afro-mediterraneo e di un affondo iberico complementare. Poi il sistema ha acquisito la naturale mobilità che sopraggiunge inevitabile e la fase alluvionale si è esaurita, introducendo il nuovo corso, si di un nuovo affondo oceanico ma, questa volta clemente e cosi spostato ad ovest da favorire la rimonta, apprezzabile nel corso delle prossime 48 ore ed in pieno regime mediterraneo, di un’alta pressione dalla connotazione estiva (linea rossa). Il resto del disegno, invece, vuole sottolineare l’ulteriore cambio circolatorio, inquadrabile intorno alla metà della settimana ed associato, sostanzialmente, ad un compattamento barico euro-atlantico in grado di isolare verso occidente la sacca del vicino oceano e di sormontare la stessa di un campo barico finalmente di segno più azzorriano. Da qui le possibilità, allora ed assai credibili, di una infiltrazione nord-occidentale, spalleggiata, appunto, da detta risalita in cattedra delle azzorre. E chissà che poi, le ambizioni del ramo oceanico del sub-tropicale, non debbano proseguire fino a regalare, in dirittura di fine mese, persino risalite groenlandesi dal sapore invernale…