Le ombre sulle prospettive meteo del natale e del periodo natalizio vanno diradandosi fornendo qualcosa di assai poco in sintonia con paesaggi innevati. Dire di inverni o di lunghi periodi invernali senza afflussi freddi o con temperature oltre le medie è oramai diventato uno stucchevole luogo comune. E per quanto non sia questo di certo il primo anno in cui il periodo delle festività ci regala poco freddo o nulla degli immaginifici fiocchi di neve natalizi è altresì vero che la situazione sembra, da questo punto di vista, peggiorare di anno in anno. Se osserviamo il disegno della situazione generale prevista intorno ai giorni 24/25 possiamo facilmente dedurre la prospettiva, per i freddisti assai poco esaltante, di una configurazione piatta che sta tra l’anticiclone dinamico sub-tropicale e un blando zonale associato alla possibilità di una qualche infiltrazione atlantica. Nella sostanza si conferma, come trend generale per i prossimi giorni, quanto visto in precedenza, e tutto questo si afferma anche nelle prospettive che ci conducono al periodo delle festività e sino, almeno, a fine anno. L’anticiclone che ci sta interessando andrà, nel breve/medio termine, spostando i suoi massimi sull’atlantico, con la conseguenza di una certa diminuzione barica mediterranea, ma sempre nell’ambito di un teso zonale, assai poco in sintonia con spinte meridiane. Poi appare possibile una certa discesa di latitudine del fronte polare, ed una certa maggiore apertura della porta oceanica, capace, nel corso dei giorni successivi al natale, di introdurre un tempo meno stabile o maggiormente associato alla possibilità di infiltrazioni umide da occidente (vedi simbologia). Nulla di più e nulla di meno…
Pierangelo Perelli