20 CENTIMETRI DI NEVE A ROMA
Alle sette di questa mattina la capitale si è risvegliata sotto un manto di neve alto 20 centimetri che ha reso arduo il transito dei veicoli: per tutta la notte una vera e propria tormenta, accompagnata da raffiche di vento gelido, aveva flagellato la città mutando il volto delle sue grandi piazze, dei suoi monumenti, e dei suoi giardini.
La vita della città, in conseguenza della nuova ondata di maltempo, ha subito un generale rallentamento:
molti studenti hanno disertato le aule, alcuni impiegati sono stati impossibilitati a raggiungere l’ufficio data la carenza di auto – trasporti.
Le autolinee che congiungono la capitale ai centri vicini hanno sospeso il servizio, la ferrovia della Roma – Nord è interrotta.
Anche il traffico aereo dall’aeroporto di Ciampino per le rotte del Sud è sospeso, mentre quello diretto al Nord si svolge regolarmente, sia pure con qualche ritardo.
DUE MORTI NELLA CAPITALE
I romani impreparati a difendersi dai rigori di un freddo inusitato, hanno risentito grave disagio: due persone, il 45 enne Palmiro Federici e il 69 enne Pietro Cappai, sono morte assiderate, molte altre sono state ricoverate negli ospedali cittadini con sintomi di congelamento: ai mercati generali la frutta e la verdura scarseggiano ed i prezzi sono saliti alle stelle.
Nel tardo pomeriggio l’opera di soccorso è stata nuovamente compromessa dalla neve che ha ripreso a cadere sulla città sostituendosi, alla fitta pioggia.
Anche nel Lazio, nelle marche nell’Umbria la situazione è peggiorata in seguito alle forti nevicate: Viterbo è stata investita per tutta la notte e la giornata odierna da una violenta bufera di neve che ha paralizzato il traffico sia sulle “nazionali” che sulle strade provinciali.
In Umbria,a Pesaro, Ancona, Spoleto, Pescara, Teramo, Chieti, Campobasso, Benevento nevica da 15 ore.
Centinaia di Comuni sono di nuovo isolati.
Il paese di Schiavi d’Abruzzo è minacciato da una frana.
Cinquemila metri cubi di terreno scendono da Valle Canale verso il paese, minacciando di travolgere case e piantagioni.
Sono state già predisposte misure per fronteggiare lo smottamento del terreno.
A Montazzoli, in Abruzzo, la frana precipitata tre giorni orsono, in movimento fino a ieri, si è finalmente fermata.
Ingenti danni sono stati causati alle campagne a seguito dello straripamento del fiume Sinello, che ha formato un vero e proprio lago artificiale di notevoli proporzioni.
Oltre 650 capi di bestiame sono andati pertuti.
Anche Avellino è flagellata da una nuova tormenta di neve.
Quasi tutti i Comuni della provincia sono completamente isolati.
Nei centri dell’alta Irpinia la neve ha raggiunto in alcuni punti i quattro metri d’altezza, ostruendo le porte delle case a Vallata, Trevico, Monteverde, Zungoli, Greci e in altri centri.
Gli abitanti sono costretti ad uscire dai balconi delle loro abitazioni.
La bufera ha abbattuto l’antenna radiofonica.
Le comunicazioni ferroviarie sono parzialmente interrotte ed i servizi pubblici sono completamente sospesi.
Benevento è di nuovo bloccata mentre i paesi sono isolati tra loro e con il capoluogo.
Nessuna corriera infatti è giunta stamani in città dai centri vicini, e nessuna ha potuto partire.
Anche sulle Puglie infuria il maltempo.
La neve a Foggia ha raggiunto i 35 centimetri.
Violente bufere di vento imperversano sulla Campania, sulla Calabria e in Sicilia.
Nel porto di Napoli la nave da carico Mario Bibolino di dieci mila tonnellate scaricando minerali di ferro al pontile Ilva di Bagnoli, a causa del fortissimo vento di tramontana e delle pessime condizioni del mare, ha spezzato gli ormeggi e, dopo essere stata per un’ora in balia delle onde, si è arenata sulla spiaggia di Bagnoli.
Un piroscafo dell’ “Ilva” ha tentato più volte, senza riuscirvi di disincagliare il Mario Bibolino.
A causa delle pessime condizioni del mare anche i rimorchiatori accorsi dalla Capitaneria del porto di Napoli non hanno potuto liberare per ora la nave.
Una violenta mareggiata sta flagellando dalle prime ore di stamani le coste meridionali dell’isola d’Ischia.
La Marina di Sant Angelo, che è la più esposta, ne subisce le peggiori conseguenze.
Le onde altissime hanno divelto in più punti la scogliera recentemente gettata in difesa dell’abitato, minacciando la stabilità di alcune case.
Una vera tempesta di vento si è abbattuta su Siracusa, facendo volare a diecine e diecine le tegole dai tetti delle case.
Nelle campagne ha sradicato parecchi alberi.
I danni alle colture primaticce sono notevoli.
La pioggia è caduta a rovesci, allagando in breve le vie e le piazze.
Fortunatamente il violento nubifragio e le impetuose raffiche del vento sono durati meno di un’ora.
Stormi di gabbiani sono calati nelle vicinanze di Torre faro, a Messina in cerca di cibo.
Uno di essi, recante alla zampa una targhetta con la scritta: “Mosca 24.409”, è stato catturato.
Notevoli danni alle colture vengono segnalati dalla piana di Gela e da alcune località del Siracusano.
Particolarmente danneggiate risultano le culture dei primaticci e i mandorleti in fioritura.