SITUAZIONE SEMPRE DIFFICILE ANCHE SE IL FREDDO DIMINUISCE
QUATTRO OSPEDALI IN ATTESA DI NAFTA – I TRENI DA ROMA IN FORTE RITARDO
Torino 19 Febbraio 1956
Il freddo forse sta per finire.
Ieri il termometro ha rasentato lo zero.
L’Ufficio meteorologico di Caselle ha registrato una massima di -2 e anche la minima ( -18.1)
si discosta di circa due gradi rispetto ai -20 che si avevano da una settimana.
Il miglioramento, che dovrebbe accentuarsi nei prossimi giorni, è dovuto a masse d’aria calda provenienti da sud ovest.
La benefica corrente è già arrivata sulla nostra città, ma per ora si mantiene negli strati alti dell’atmosfera mentre al suolo continuano a circolare le masse di aria fredda giunte dai Balcani.
Ieri mattina gli aerei hanno potuto registrare un fenomeno abbastanza insolito: a 2 mila metri di altezza il termometro segnava soltanto -6 gradi, mentre a terra vi erano -18 gradi.
Al contrario di quanto accade normalmente vi era cioè una temperatura più rigida al suolo che in cielo.
Le correnti d’aria calda – prevedono i meteorologi -nelle prossime 48 ore dovrebbero assumere sempre maggiore consistenza tanto da mitigare i rigori invernali di questi giorni.
Purtroppo l’aria tiepida in arrivo sarà anche umida.
Ciò significa che il cielo sarà solcato da nubi che potrebbero tramutarsi in pioggia o anche in neve.
Probabilmente si avranno pure giornate molto nebbiose.
Ogni disagio apparirà tuttavia più sopportabile del freddo polare che da una settimana attanaglia la città.
Le conseguenze dell’ondata siberiana permangono gravi in tutti i servizi pubblici.
L’acqua, finchè non sarà riparato il motore della centrale di sollevamento di Beinasco, continuerà a scarseggiare negli alloggi dei piani alti delle abitazioni torinesi.
Il gas è il secondo problema che assilla le massaie.
Causa le incrostazioni di naftalina che per il freddo si formano nelle tubature, il gas defluisce sempre più flevole nei fornelli e in molti casi si spegne del tutto.
Le squadre specializzate dell’azienda nonostante la loro abnegazione non riescono a soddisfare tempestivamente le migliaia di richieste di utenti che segnalano ostruzioni nelle condutture.
In molti casi fra la telefonata e l’intervento trascorrono anche due giorni.
La crisi dei rifornimenti di nafta continua a destare vivissime preoccupazioni.
ieri ne sono giunte a Torino solo 1100 tonnellate equamente distribuite specie fra ospedali, scuole ed enti pubblici che erano in procinto di dover spegnere le caldaie.
Le prospettive per l’immediato futuro non sono confortanti.
Il carico della petroliera “Detroit” di trentotto mila tonnellate attesa a Genova – segnalano i commercianti in un loro comunicato – sarà solo in minima parte destinato a Torino.
Circa venti mila tonnellate del combustibile liquido che si trova nelle stive della nave affluirebbe infatti nei serbatoi della centrale termica di una grande industria lombarda.
L’ospedale psichiatrico di Grugliasco si trova in difficoltà se entro oggi non giungerà almeno un autocisterna di nafta.
Il riscaldamento della sezione psichiatrica di Savonara è già stato trasformato a carbone.
L’ospedale oftalmico attende per oggi un carico di combustibile liquido annunciatogli dalla Prefettura.
All’Amedeo di Savoia la situazione è identica e le caldaie funzionano a regime ridotto.
nelle case municipali di corso Tazzoli 114 e in quelle di via Galluppi 112 hanno nafta solo per oggi.
Il gruppo di via Ancina 32 è di nuovo al freddoe non si prevede quando le caldaie potranno essere riaccese.
Causa il maltempo che infuria sull’Italia centro – meridionale, i treni della linea Roma – Torino sono giunti a Porta Nuova con fortissimi ritardi.
Il rapido delle ore 11,40 è entrato in stazione un’ora e mezzo dopo l’orario e il direttissimo delle 18,02 tre ore dopo.
Tutti gli altri convogli hanno segnato ritardi variabili da una a due ore.
Nella notte la situazione è lievemente migliorata: i treni sono riusciti a ricuperare parte del tempo perso forzando l’andatura nel tratto La Spezia – Torino.