Nel contesto generale di una fase atlantica che, nelle prospettive del medio-lungo termine, mostra nuovi segni di sofferenza, possiamo suddividere l’evoluzione meteo, destinata ad accompagnarci da qui a fine mese, sostanzialmente in tre fasi. La prima, di breve durata e del breve termine, è quella del transito, da ovest ad est lungo il mediterraneo, di un sistema depressionario di chiusura e seguito da un afflusso di aria più fredda balcanica; la seconda, del medio/lungo termine e contestualizzabile in un periodo approssimativamente corrispondente alla prossima settimana, è quella di una affermazione anticiclonica da promontorio sub-tropicale afro-mediterraneo con rialzi termici e stabilità; la terza, del lungo termine e del fine mese, è quella di un ridisegno barico continentale orientato nella direzione di un possibile afflusso freddo orientale o nord-orientale. Va da sé che soprattutto questa terza fase, data la distanza temporale, fa ancora parte delle ipotesi o delle prospettive tutte ancora molto da decifrare e da verificare nel corso del prossimo futuro. Ha una dose molto più alta di probabilità, invece, la prospettiva di una settimana circa nel segno della stabilità dettata da un’alta pressione disposta a tutte le quote e sostenuta da una decisa rimonta sub-tropicale, evidentemente associabile a rialzi termici e, forse, a quel tempo di nebbie e foschie che è, appunto, tipico degli anticicloni invernali. C’è, al riguardo e tuttavia, da considerare che i massimi barici sembrano tendere ad affermarsi un pò ad ovest, ed ovvero tra iberia e mediterraneo occidentale, con la conseguente possibilità che la penisola possa risentire di quella componente settentrionale o nord-occidentale del promontorio che supporta le ragioni di un clima, si con temperature oltre la media e stabile, ma non così grigio e da stagnazione. Sull’eventuale svolta di fine mese, poi e naturalmente, vedremo. Sta di fatto che tutti i principali modelli segnalano, per quei giorni, un netto cambio di circolazione con ulteriore sbarramento all’atlantico, spostamento dei massimi barici verso nord-est sul continente e possibili conseguenti orientamenti antizonali alle medio-basse latitudini. Il disegno, che si riferisce alla configurazione generale intorno ai giorni 23/24, mostra il descritto promontorio anticiclonico che abbraccia la medio-bassa europa occidentale e parte del mediterraneo, mentre la simbologia, dal colore rosso al colore viola intende, considerando una isoipsa di riferimento dei 500 hPa (frecce) e una isobara di riferimento della circolazione al suolo (linea), rappresentare il possibile cambio di circolazione di fine mese attualmente prospettato. Risultano evidenti, al riguardo, il deciso spostamento di tutti i massimi barici (a 500 hPa ed al suolo) in direzione dell’europa nord-orientale ed il conseguente affermarsi di un asse di saccatura est-ovest da interpretare come una vorticità a carattere freddo ed a carattere retrogrado…
Pierangelo Perelli