Tutto il freddo e l’inverno di cui alcuni trattano consiste in una diminuzione termica di 2-3 gradi (max 4) per 2-3 giorni. La disposizione dei flussi su scala euro-oceanica non depone per nessuna vera ondata di freddo. Depone, invece, per un corso di correnti tese atlantiche in cui la componente polare appare più protagonista di quella artica. Risulta evidente, dato un certo affondo di dette correnti nord-atlantiche sino al limite del mediterraneo settentrionale, la conseguenza di una certa diminuzione termica, ma sempre in un contesto più occidentale che settentrionale. Quello a cui probabilmente assisteremo nel breve/medio termine è, piuttosto, una ondata di tempo burrascoso, variabile, a tratti perturbato, con rinforzo di venti, prettamente occidentali e tendenti a successiva temporanea rotazione a nord-ovest o a settentrione. L’essenza del quadro meteo dei prossimi giorni ce la racconta proprio detto rinforzo dei venti, sintomatico di un forte gradiente barico tra una fascia sub-tropicale non così bassa di latitudine ed il grande flusso occidentale associato alla fascia depressionaria che abbraccia gran parte del continente. Il disegno, che indica la situazione generale prevista ad inizio terza decade o intorno ai giorni 21/22, ci segnala anche il percorso dell’aria fredda a tutte le quote, fatto certamente di qualche sbuffata in grado di raggiungere il nostro centro-nord ma fatto, anche e soprattutto, di un percorso che, alle nostre latitudini, non tende a creare affondi particolari e si mantiene lungo una linea ovest-est. Non solo; la sbuffata più consistente, ovvero quella prevista in transito tra giovedi e venerdi, ci farà si assaggiare le caratteristiche di un tempo un pò più invernale, ma in un modo assai temporaneo dato che da occidente è pronto l’avanzare immediatamente successivo di una fase più mite e occidentale/sud-occidentale…
Pierangelo Perelli