NETTAMENTE PESSIMISTICHE LE PREVISIONI DEI METEOROLOGI
IL MALTEMPO E’ RIPRESO NELL’ITALIA CENTRO – SETTENTRIONALE
NEVE ALTA 2 METRI NELL’ABRUZZO: AD AVEZZANO SI ESCE DALLE FINESTRE DEL PRIMO PIANO – LA FRANA DI MONTAZZOLI NUOVAMENTE IN CAMMINO – LIBERATI I VIAGGIATORI DEL TRENO 71 RIMASTO BLOCCATO PER 24 ORE – UNA BIMBA DI 5 ANNI MORTA NELLA SUA CASA SCHIANTATA DA UNA VALANGA – UN MORTO E 15 FERITI NEL CROLLO D’UN CINEMA – 20 CENTIMETRI DI NEVE A GENOVA
ROMA LUNEDI’ MATTINA 20 FEBBRAIO 1956
Ha avuto luogo ieri sera al Viminale una riunione presieduta dal Presidente del Consiglio Onorevole Segni, con la partecipazione del vicepresidente onorevole Saragat e dei ministri De Caro, Tambroni, Moro, Colombo e Angelini.
La riunione ha avuto per oggetto la situazione che si è determinata a seguito del persistente maltempo su gran parte delle regioni italiane.
I Ministri interessati hanno riferito sui provvedimenti adottati, e si è concordemente stabilito di intensificare nelle linee già tracciate l’azione a favore delle popolazioni colpite.
LA TEMPERATIRA IN SENSIBILE AUMENTO
ROMA LUNEDI’ MATTINA 20 FEBBRAIO 1956
Mentre nel Meridione e in alcune zone del Centro Italia la situazione tende leggermente a migliorare, nelle restanti regioni centrali e in tutto il Settentrione il maltempo è ripreso in pieno.
Dalla notte su domenica nevica abbondantemente infatti nelle Marche settentrionali, in Toscana, in Emilia, in Liguria e in tutta la Valle Padana, dal Piemonte al Veneto.
Fanno eccezione il trentino, l’Alto Adige e la Venezia Giulia dove, dopo una breve precipitazione, è ricomparso ieri il sole e con esso il freddo.
La temperatura, invece si è sensibilmente elevata nelle altre regioni citate, pur mantenendosi in generale ancora nettamente al di sotto degli zero gradi.
Nell’ABRUZZO e MOLISE la situazione è sempre grave anche se ieri non è nevicato.
La neve caduta fino a sabato notte ha raggiunto quasi ovunque uno spessore di 2 metri, frustrando l’immane opera di soccorso compiuta nei giorni precedenti.
In certi punti le squadre di soccorritori si sono trovati di fronte a muri alti anche 7 metri.
Ad Avezzano e in altri centri dell’Aquilano gli abitanti sono costretti ad uscire dalle finestre dei primi piani delle case.
I lupi hanno fatto la loro ricomparsa in varie località, assediando specialmente le cascine isolate.
La temperatura, elevandosi ha provocato la caduta di numerose valanghe;
tra l’altro presso Tagliacozzo una frana ha investito due persone che sono state salvate in tempo.
La gigantesca frana di Montazzoli ha ripreso a muoversi investendo altre case;
le famiglie danneggiate sono ora 143.
La frana infatti si estende per 204 ettari, di cui 86 seminati, 5 a bosco e 100 di pascolo.
Sono state sradicate 500 piante da frutto e 3800 piante anche di alto fusto.
Numerosi sono ancora i comuni completamente isolati e le linee ferroviarie interrotte sia nell’Abruzzo sia nel Lazio che nell’Umbria.
Alcuni treni sono stati sepolti dalla neve fino all’altezza dei fumaioli delle locomotive.
In UMBRIA sono stati liberati nella giornata di ieri i 250 viaggiatori rimasti prigionieri per oltre 24 ore sul diretto 71 fra le stazioni di Fossato di Vico e Gaifana.
Sul convoglio, abbandonato ieri anche dagli ultimi cinque passeggeri che essendo cessata la tormenta hanno potuto raggiungere a piedi la più prossima stazione, rimangono soltanto i bagagli.
Un buon tratto di binario è già stato liberato dall’enorme cumulo di neve ma restano da sgomberarne per altri due chilometri.
Si prevede che la linea potrà essere riattivata staserà lunedì.
Nelle MARCHE continua la bufera di neve, specialmente nel maceratese, dove parecchi sono tuttora i centri isolati e dove si segnala la caduta di numerose frane.
Una grave sciagura è accaduta a Palazzolo di Fossato di Vico, un comunello dell’Appennino: una valanga ha travolto una casa colonica uccidendo una bambina e riducendo in gravi condizioni la della piccola.
La sciagura è avvenuta sabato sera.
Il capo – famiglia Domenico Nuti si trovata fuori per lavoro e nella cucina dell’abitazione erano riuniti la moglie Rosina di 33 anni, i figlioletti Anna di 5 e Giuseppe di 7, e la suocera Rosa.
Ad un tratto una grossa valanga, staccatasi dalla vicina montagna abbatteva la casa; nel crollo moriva sul colpo la piccola Anna, mentre la mamma riportava gravi ferite.
Il piccolo Giuseppe e la nonna e la nonna venivano invece trascinati dall’enorme massa di neve sull’aia ove venivano raccolti incolumi.
Una squadra di agenti ha raggiunto Sassoferrato (Ancona) dove una bambina abitante in località Castiglione versava in gravi condizioni per un attacco di peritonite.
La piccola è stata trasportata a braccia per nove chilometri, sotto la tormenta, e ricoverata all’ospedale.