In linea generale, per i prossimi giorni, tende a confermarsi quanto già indicato nella forma di un attuale corso occidentale moderatamente instabile ma in fase di temporanea stabilizzazione ed in procinto di accogliere una moderata flessione iberica. La medesima flessione, sostenuta dal più volte menzionato rialzo barico in atlantico di inizio terza decade, può rappresentare la chiave di un certo richiamo africano ma, come già detto in precedenza, non sembra, per fortuna, che i meridiani tendano a prevalere, almeno in assoluto, sulla dominante occidentale. E’ pur vero che detta dominante mostra maggiore pigrizia rispetto a quanto prospettato nei giorni scorsi ma è altrettanto vero che all’ulteriore più significativa rimonta anticiclonica oceanica che si intravede a metà decade fa corrispondenza un affondo sull’europa centro-settentrionale in grado di raggiungere, con una moderata curvatura ciclonica, il nostro centro-nord. La stessa curvatura, per quanto non così intraprendente nel cercare latitudini meridionali, può finire per mettere in imbarazzo l’africano e tenerlo a bada risucchiando le eventuali falle iberiche. Si può allora non fare altro che confermare un corso che vede una certa stabilizzazione con rialzi termici tra questo fine settimana e l’immediato inizio della settimana prossima e che vede una successiva flessione principalmente destinata al centro-nord. Nelle linee generali non si tratta di una evoluzione che privilegia le azzorre, destinate a tenersi abbastanza ad ovest e a spingere verso nord-est piuttosto che verso ovest, ma non si tratta nemmeno di un profilo che privilegia il ramo africano. L’ansa continentale menzionata, che può determinare una fase instabile intorno a metà decade, tende, dal canto suo e peraltro, a non affondare più di tanto, a rimanere sulle sue e, semmai, a produrre dilatazioni retrograde alle medie latitudini. Ma sembra farlo, almeno fino a fine mese, con l’intenzione di mantenere attivo, alle latitudini meridionali, qualcosa di più attinente ad un sub-tropicale relativamente stabilizzante mediamente distribuito lungo i paralleli e suscettibile anche di moderate infiltrazioni oceaniche piuttosto che ad un sub-tropicale voglioso di espansioni meridiane mediterranee e di relativi blocchi inquietanti. Il disegno mostra la situazione prevista in quota a metà decade con la sacca menzionata che abbraccia parte del continente e che affonda sino al mediterraneo settentrionale. Attraverso la simbologia la stessa situazione è messa a confronto con quella dei giorni precedenti (freccia grande rossa) per indicare come l’ansa ciclonica descritta, con il suo flusso occidentale/sud-occidentale, tende a frenare le velleità dell’africano e a mantenere un corso mediamente da occidente…
Pierangelo Perelli