Disastri d'Italia — 13 Giugno 2016

I pochi ma tragici minuti delle paurose trombe d’aria Gli eventi atmosferici di cui la stampa si occupa maggiormente per i danni che causano alle popolazioni c ai beni materiali, si verificano con particolare intensità nel trimestre estivo (giugno-agosto). L’Italia settentrionale risulta statisticamente la più colpita dai temporali, dalla grandine, dalle trombe, dai nubifragi. Nei soli tre mesi estivi si verificano in media una quarantina di temporali, una decina di grandinate, una decina di nubifragi, almeno cinque trombe d’aria c una media di sette nevicate nelle località alpine. Nel periodo invernale invece, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, queste cifre si abbassano di molto: i temporali e le grandinate sono rarissimi, i nubifragi si contano sulla punta delle dita e rare sono le trombe d’aria, mentre le nevicate ammontano ad una settantina. Non deve quindi sorpreniìeici la tromba d’aria che il pomeriggio del 18 scorso ha colpito l’abitato di Spino d’Adda, sulla provinciale Milano-Crema, provocando un morto, molti feriti e danni ingenti alle case e alle campagne, per non parlare poi del nubifragio nel Verbano, nel Luinese e nelle vali limitrofe, sul Lago Maggiore, nel Canton Ticino e nel Comasco. D’altro canto il pubblico non può essere avvertito tempestivamente dell’avvicinarsi di così vistosi fenomeni atmosferici, proprio a causa del loro subitaneo manifestarsi in una località, molte spesso limitata in estensione, appartenente però ad una 0 più regioni sotto la minaccia generica di manifestazioni temporalesche. Le trombe d’aria sono dei fenomeni atmosferici analoghi ai tornado, tanto comuni questi ultimi negli Stati Uniti e molto più distruttivi, ma fortunatamente più rari. Alla formazione di una tromba d’aria concorrono fattori locali quali possono essere un suolo molto riscaldato e più umido del normale, gole scoscese fra montagne, rive di laghi, golfi e insenature. Le trombe d’aria hanno durata breve, in genere un paio di minuti, ma talvolta di più: si è a conoscenza di una tromba durata persino 35 minuti. L’area che investono è generalmente compresa tra i 10 i 20 chilometri. Alcuni studiosi sostengono che la presenza di grandinate su una certa località possa favorire lo sviluppo di una tromba d’aria: basterebbe infatti — secondo ] costoro — la caduta della grandine a produrre una depressione su un’area orizzontale limitata ma molto estesa verso l’alto e visibile attraverso la «tuba», quella specie di proboscide che dalla base della nube temporalesca giunge come un imbuto fino a terra o sul mare, sollevando in un vortice polvere, sassi, tronchi d’albero, turbini di sabbia e di acqua e tutto ciò che incontra nel suo passaggio. Secondo altri esperti non sarebbero sufficienti 1 cumulonembi e la grandine a giustificare l’innesco di una tromba d’aria, ma occorrerebbero condizioni di forte instabilità in quota, quasi sempre legate alla presenza di un corpo d’aria molto fredda avanzante su uno strato di aria più calda, nell’ambito di correnti a deciso andamento ciclonico. Più recenti teorie, suffragate da analisi teoriche con i dati retrospettivi di reali situazioni meteorologiche, hanno permesso di stabilire delle condizioni ben precise sotto le quali potrebbero manifestarsi questi fenomeni una sensibile differenza di temperatura lungo la verticale fra i 1500 e i 3000 metri, mentre lo strato d’aria al suolo dovrebbe essere molto caldo e molto umido in misura superiore ai valori stagionali ed infine la possibilità che nello strato compreso fra i 1500 e i 3000 metri si manifesti però il transito di un po’ d’aria fredda. Quasi tutte queste circostanze si sono palesate il giorno 18 agosto sulla Pianura Padana e in modo particolare sul Piemonte e la Lombardia, localmente si è manifestata la tromba d’aria mentre i temporali che facevano seguito al passaggio della perturbazione atlantica si estendevano gradualmente a tutta l’Italia settentrionale, apportando intense piogge specialmente sul Friuli Venezia Giulia e successivamente alle regioni centrali, alla Sardegna e sempre più a sud sino all’entroterra tunisino. Andrea Baroni

Persone citate: Andrea Baroni

LaStampa 21/08/1977 – numero 188 pagina 10

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