Editoriali Slider — 21 Dicembre 2023

Esaminare carte di forecast a 10 giorni significa esaminare previsioni che, sostanzialmente, godono di una percentuale di probabilità nell’ordine del 50%. Il che, tradotto, significa esaminare qualcosa di credibile a metà. Assunta detta regola è vero, tuttavia, che tale esame assume più o meno valore a seconda di vari parametri. Uno di questi parametri è rappresentato dal grado di uniformità delle corrispondenti mappe dei vari modelli. Risulta evidente che tanto più dette mappe sono in accordo tanto più la relativa previsione di medio/lungo termine acquisisce valore probabilistico. Nel caso dei prossimi giorni, ad es., siamo in una sorta di confine che vede una uniformità non così spiccata, ma che vede anche diversi modelli che segnalano una dinamica di un certo tipo tra la fine dell’anno in corso e l’inizio del nuovo. C’è poi anche da dire che da qui agli ultimi giorni del mese, e per come precedentemente indicato, il mediterraneo sarà interessato da quel poco inverno che è dettato da un piatto corso occidentale, a metà tra anticiclone ed umide correnti oceaniche; e che, di conseguenza, diventa di curiosità estrema indagare oltre nel tempo a ricercare un qualche segnale di cambiamento. Ritenere che i segnali di un maggiore dinamismo meridiano e di un vortice polare meno compatto che certi modelli propongono per l’inizio del prossimo gennaio corrispondano alla alta probabilità di una svolta decisa in senso invernale non è proprio, però, foriero di concretezza; tuttavia non è certo, nel contempo ed alla luce di quanto sopra detto, così illegittimo. E se in qualche modo li consideriamo li possiamo inquadrare nell’ambito di quei classici movimenti settentrionali o artico/marittimi in cui l’alta pressione sale in direzione dell’islanda ed in cui decise saccature scendono sino a raggiungere il mediterraneo producendo raffreddamenti ed instabilità variamente diffusa. Evidente che la cosa sarà molto da verificare e riesaminare nel prossimo futuro. Il disegno si riferisce alla situazione prevista dal modello GFS intorno ai giorni 30/31 dicembre, che ci racconta, con il supporto della simbologia delle isobare (linee chiare) e della situazione isoipsica (frecce e linea blu), un netto affondo di matrice settentrionale in evoluzione; mentre le frecce viola, intese come la rappresentazione isoipsica corrispondente a quella delle frecce blu del GFS, intendono indicare quanto detta evoluzione non sia confermata, invece, almeno sino a quel momento, da altri modelli come il modello europeo…

Pierangelo Perelli

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