Paganella — 16 Dicembre 2013



IL MALTEMPO CONTINUA AD INFIERIRE SU TUTTA L’ITALIA

I DANNI PIU’ RILEVANTI ALL’AGRICOLTURA

ASSAI DANNEGGIATE LE COLTURE ERBACEE ED ARBOREE – PREVISIONI POCO BUONE PER LA MIETITURA DEL GRANO – COMPROMESSO IL RACCOLTO DELLE OLIVE E DEGLI AGRUMI – CASE SFASCIATE NEGLI ABRUZZI – CROLLO DEL TETTO DEL CINEMA A FROSINONE: UN BIMBO MORTO E 20 SPETTATORI FERITI – UNA DONNA SALVATA DAGLI SCIATORI OLIMPIONICI – RIPRISTINATO IL TRAFFICO SULLA FERROVIA ROMA ANCONA

La neve ed il gelo che da venti giorni ormai flagellano tutto il territorio nazionale hanno causato ingentissimi danni alle colture erbacee ed arboree; se il maltempo continuerà la situazione diverrà più grave perché l’azione dannosa si estenderà anche su quelle zone che sino ad ora avevano subito limitati danni perché non colpite da gelate molto intense o da abbondanti nevicate.
Le indagini che stanno svolgendo gli ispettorati agrari dovranno essere continuate e maggiormente precisate dal punto di vista economico non appena sarà scomparsa la neve, perché attualmente si possono raccogliere elementi attendibili solo per le colture orticole e floreali, in quanto tali prodotti sono stati immediatamente falcidiati dal freddo intenso, mentre per le altre coltivazioni i danni potranno essere riscontrati solo in seguito e di essi si dovrà tenere conto nel valutare la produzione perduta e le conseguenze negative subite dagli organismi vegetali che potranno causare danni sulla vitalità delle piante e sulla produzione negli anni venturi.
Per il grano, nelle zone ove la neve è già scomparsa, le piantine hanno sofferto e sebbene vengano tra breve aiutate con del concime azotato nitrico, difficilmente potranno dare l’abbondante produzione dell’anno scorso.
Nelle zone ove la neve ha coperto con una spessa coltre i seminati, si dovrà attendere il disgelo, poiché a seconda del modo e del tempo in cui si scioglierà la neve ( con o senza pioggia e con o senza gelate sul terreno umido ) si potranno avere diradamenti più o meno vesti per asfissia delle piante, ciò anche in relazione alle varietà di grano seminate ed alla natura fisica del terreno più o meno impermeabile.

Nel complesso però è da presumere che dall’annata granaria si otterrà una produzione inferiore a quella dell’anno scorso.
Per le colture viticole non si possono fare previsioni, perché il maltempo continua ed i coltivatori non hanno potuto constatare la vitalità dei tralci e delle gemme.
Alcuni hanno già “Assaggiato” gli umori della vite ponendo dei tralci in luogo caldo per vedere se nei tessuti vi sono i segni di vita oppure di morte.
Bene hanno operato coloro che non hanno ancora potato le viti perché potranno utilizzare tralci più lunghi e gemme non lesionate o lessate dal gelo.
E’ indubbio però che per le varietà più delicate e quelle poste in vallecole umide i danni saranno presto manifesti col disgelo.
I danni più rilevanti sono segnalati nell’Italia Meridionale e nelle isole poiché in quelle regioni doveva essere ancora in corso la raccolta delle olive, delle arance dei mandarini e dei limoni e già venivano esportate verso il nord’Italia e all’estero le primizie orticole ( piselli, carciofi, insalate, ecc.) e infine già erano in fioritura i mandorli la cui produzione annuale ammonta a 2 milioni di quintali.
Nel settore delle piante da frutto si lamentano danni sui rami giovani e non ben lignificati, pare che anche nei vivai dell’Italia centro – meridionale le piante abbiano sofferto.
I presunti danni del gelo sulle piante legnose (Pioppi, Platani, ecc ) si sono già manifestati in varie località con fenditure longitudinali nel tronco, le quali hanno colpito circa il venti per cento delle piantagioni.
Nei vivai di piante latifoglie (pioppi, ecc.) e resinose i danni si paleseranno appena il clima si mitigherà,e come probabile conseguenza quest’anno il materiale per i nuovi pianta menti sarà scarso.
Se alle colture interessate da questo disastro nazionale (ortaggi, fiori, olivi, agrumi, mandorli ed in monor misura le viti, le piante da frutto, quelle legnose ed il grano ) si assegnano delle percentuali anche limitate, il danno complessivo sarà gravissimo e superiore ai cento miliardi di lire – pur tenendo conto che certe colture annuali potranno essere sostituite da altre con ulteriori spese.
Il governo, gli organismi provinciali tecnici, economici e sindacali, e gli Enti di riforma hanno provveduto ad alleviare i disagi delle popolazioni rurali più colpite, ma l’azione che dovrà essere svolta dopo questi fenomi atmosferici straordinari dovrà essere più profonda e di orientamento economico – organizzativo delle attività agricole, poiché il piccolo contributo non raggiunge il fine, di dare cioè un aspetto più remunerativo e stabile alla nostra economia agricola.

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