Mentre è imminente la seconda irruzione di questo inizio di terza decade merita guardare a quanto può accadere nei giorni che ci conducono a fine anno, assai poco, per come sembra al momento ed ahimé, votati al grande freddo o a situazioni a decisa fisionomia invernale. Intanto l’irruzione che sta per interessarci, da nord a sud ed in modo rapido, è quella già esaminata e che tende ad avere come obiettivo la penisola balcanica e, in parte, l’adriatico. Non mancherà di produrre una ondata di instabilità, segnatamente sulla parte orientale della penisola e quindi al sud, un rinforzo dei venti ed una nuova moderata diminuzione termica. Andrà quindi configurandosi, guardando alla fisionomia generale su scala continentale o euro-mediterranea, come il classico cut-off in grado di generare un disegno dipolo nel quale sussiste una fascia moderatamente depressionaria dai balcani al mediterraneo centro-occidentale ed una fascia anticiclonica dinamica lungo l’europa centro-settentrionale. E’ vero che situazioni di questo tipo possono creare le condizioni di un certo afflusso freddo da levante; in questo caso, però, gli attuali orientamenti modellistici non vedono richiami freddi particolarmente intensi perché vedono, piuttosto, scarsa o modesta apertura alle correnti orientali ed un incalzare dell’atlantico che, dal punto di vista del freddo, promette davvero poco. Ed allora può accadere che, dopo questa fase moderatamente invernale e con temperature generalmente nella media o sotto media in qualche caso, nel corso degli ultimi giorni dell’anno si possa avere un contesto tendenziale favorevole a moderati rialzi barici e ad un graduale riaffermarsi di correnti occidentali o sud-occidentali. La circolazione ciclonica balcanico/adriatica dei giorni 25/26, destinata ad estensione retrograda ma anche ad attenuarsi, non dovrebbe, peraltro, mancare di regalare un quadro di qualche tempo associato a deboli correnti balcaniche ed a temperature contenute, ma sempre non di particolare rilievo dal punto di vista del vero freddo continentale. Incalzano, infatti e come detto, l’alta pressione tendente a chiudere la porta dell’est ed infiltrazioni atlantiche intorno all’area iberica. In ogni caso, visto che, comunque, non si tratta di una evoluzione così certa e di una situazione tanto facile da decifrare, naturalmente vedremo. Il disegno, con il supporto delle frecce grandi, mostra la configurazione generale prevista intorno ai giorni 28/29, eloquente nel delineare il disegno a dipolo sopra descritto, mentre la freccia piccola intende indicare come può evolvere la situazione nei giorni successivi…
Pierangelo Perelli