Quasi tutta l’Italia è investita dal maltempo che provoca morti La sciagura al camping di Santa Marinella – Sempre grave la situazione nel Lazio (Dalla redazione romana) Roma, 22 agosto. I danni provocati dal maltempo fra sabato e oggi sono valutati nell’ordine di miliardi. I disagi maggiori li ha sopportati chi era in viaggio sulle strade: le ore cruciali del rientro dalle ferie sono state accompagnate quasi per intero dalla pioggia e dal vento. Il traffico automobilistico ne ha risentito notevolmente e molti incidenti, in gran parte dovuti all’asfalto viscido, hanno rallentato il flusso dei veicoli. Particolarmente critica la situazione in Lombardia, dove tutti i fiumi sono sopra il livello di guardia, e nel Veneto. Ieri sera si è abbattuta una tromba d’aria su un camping nei pressi di Venezia, sradicando due alberi e rovesciando «roulottes» e tende. Cinque persone sono rimaste lievemente ferite. II maltempo, che si è abbattuto soprattutto sull’Italia settentrionale e centrale, ha colpito anche il Sud. Ieri sera un ragazzo di nove anni, Oreste Martire, figlio di un bracciante agricolo, è stato ucciso da un fulmine a Casal di Principe, nel Casertano, stava giocando con tre amici in un Campetto erboso alla periferia del paese quando è stato colpito da una folgore: è morto durante il trasporto all’ospedale di Aversa. Quella di Casal di Principe non è la sola sciagura che ha funestato il grande rientro dalle ferie. A Santa Marinella una violenta tromba d’aria caduta su un improvvisato campeggio ha fatto due vittime: un bimbo di dieci mesi, Andrea Navarra, e un diciottenne, Mario Boni, attendati alla Baia di Ponente, al chilometro 64 dell’Aurelia. All’elenco delle vittime dei nubifragi, che hanno sconvolto per tutta la giornata di ieri il Nord e il Centro Italia, vanno aggiunti quanti sono morti in incidenti stradali (sei solo nel Lazio). Erano le due e cinque della notte fra sabato e domenica quando una violentissima raffica di vento con un fronte ristretto ha spazzato la piccola Baia di Ponente, un lembo di terra stretta fra l’Aurelia e il mare e meta di campeggiatori attendati o in roulotte. Con il giovane Mario Boni e la famiglia Navarra sulla spiaggetta c’erano altre due famiglie: quattro persone in una roulotte e altre sei in un «caravan». Il vortice d’aria ha abbattuto una piccola costruzione prefabbricata nella quale erano riposti ombrelloni e sedie a sdraio. Le pareti sono rovinate addosso alla piccola tenda dove dormiva Mario Boni, mentre un pannello è finito sulla tenda dei Navarra. Il bambino, soccorso immediatamente, è stato portato al reparto craniolesi dell’ospedale San Giovanni a Roma, dove è morto pochi istanti dopo il ricovero, mentre Mario Boni è deceduto sull’autoambulanza che lo trasportava all’ospedale di Civitavecchia. Decine “e decine di alberi caduti, crolli di muri e di cornicioni, frane che hanno ostruito alcune strade, centraline telefoniche ed elettriche- sommerse dall’acqua, allagamenti in abitazioni, negozi, stabilimenti, pali della luce divelti, cartelloni pubblicitari spazzati dal vento. E’ l’elenco incompleto dei danni causati dal nubifragio eccezionale di ieri mattina a Roma. Per i vigili del fuoco è stata una giornata durissima: 2500 chiamate d’emergenza, 400 interventi. Uno dei più impegnativi è stato compiuto in una centrale elettrica sulla via Tiburtina dov’era rimasto completamente allagato il locale in cui si trovano i generatori di corrente. Allagati anche alcuni ospedali: l’Oftalmico, il Regina Margherita, dove l’acqua ha invaso il reparto radiologia, la clinica Villa Anna. Altrove l’acqua (dalle 8 alle 14 sono caduti sessanta millimetri di pioggia), infiltrandosi sotto terra, ha aperto voragini, scavato trincee profonde, provocato smottamenti. I più colpiti sono stati i quartieri di Primavalle, San Basilio, Centocelle, Nomentano, San Paolo e Prenestino. Per quasi un’ora è rimasto paralizzato l’aeroporto di Fiumicino: il traffico aereo è stato bloccato dalle 10,40 alle 11,10. La decisione di sospendere attcrraggi e decolli è stata presa dalla direzione dello scalo perchè la pioggia aveva sommerso le piste, creando un pericoloso velo d’acqua sui nastri di cemento. Gravi disagi anche al di fuori delle aerostazioni, lungo le vie di accesso. A due chilometri dal «Leonardo da Vinci» un lago creato dalla pioggia ha bloccato centinaia di auto che arrivavano da Roma. La situazione è migliorata stamani a Roma e nel Lazio così come in Campania dove, dopo 24 ore di precipitazioni ininterrotte, è tornato, sia pure a tratti, il sole. In Toscana, invece, il tempo continua ad essere molto variabile, caratterizzato dall’alternarsi di temporali e di brevi schiarite. Dopo i rovesci di ieri — che hanno causato gravi danni in Versilia, nella Val di Bisenzio e nell’Aretino — in mattinata si sono avuti violenti acquazzoni in varie località fra cui Firenze e le previsioni per le prossime ore non promettono miglioramenti. A cosa è dovuto il maltempo? A una perturbazione, spiegano i meteorologi, che si è inserita in una corrente che è venuta dall’Africa settentrionale e che ha attraversato tutto il Mediterraneo. La situazione, aggiungono, non si stabilizzerà finche l’area di bassa pressione che gravita sui Balcani non si alzerà. Bisognerà pazientare, sembra, ancora un paio di giorni. Per mercoledì 24, infatti, il servizio meteorologico dell’aeronautica annuncia un cambiamento. La nuvolosità diventerà irregolare e i temporali non saranno più «a tappeto», ma sparsi-, sulle regioni nordorientali, quelle centrali adriatiche e meridionali. Su queste parti d’Italia il tempo migliorerà ancora, gradualmente. Previsioni piene di maggiori speranze per le regioni nord-occidentali e centrali tirreniche che d’altra parte ne hanno più bisogno dopo le trombe d’aria e i nubifragi di sabato-domenica. Gli esperti prevedono «poco nuvoloso». Varese. Il livello del Lago Maggiore visibilmente salito a Laveno (Telefoto Ansa)