SITUAZIONE: l’analisi a scala sinottica (figura a fianco) evidenzia una vistosa ondulazione del flusso perturbato principale che allunga una saccatura lungo i meridiani europei in direzione del Mediterraneo centrale, bloccata ad est da una propaggine dell’anticiclone russo. In Atlantico l’alta pressione delle Azzorre tenta di sfruttare l’aria fredda che segue questo vortice per propagarsi verso l’Italia ma dall’Islanda una nuova profonda saccatura tende a schiacciarne il campo di massa, fino ad aprirsi un varco verso il Mediterraneo all’altezza della Francia.
EVOLUZIONE: l’alta pressione delle Azzorre verrà dunque respinta al mittente, non senza prima aver lasciato in eredità un discreto ausilio all’alta pressione russa, che potrà dunque persistere nella sua azione di blocco e permettere al Getto di pilotare una intensa perturbazione verso l’Italia tra martedì 24 e mercoledì 25 febbraio.
Le conseguenze, pur con una non indifferente incertezza a livello probabilistico tra le simulazioni del modello inglese ECMWF e di quello americano GFS, possono essere riassunte come segue, con riserva di confermare o meno il quadro nel corso delle prossime 24 ore alla luce delle più recenti elaborazioni numeriche.
I PREPARATIVI DI LUNEDI 23: la giornata sarà caratterizzata dal riassorbimento dell’instabilità residua legata alla vecchia perturbazione, cui seguirà a ruota il transito indolore del fronte d’invasione calda. Questo si militerà ad apportare un po’ di nuvolosità medio-alta, più bassa e compatta a ridosso del versante nord-alpino, dove dal pomeriggio, si accompagnerà a precipitazioni, nevose a partire da 1.000-1.200 metri, e ad un rinforzo del vento da nord-ovest in quota lungo le Alpi.
TENDENZA PREVISTA PER MARTEDI 24: nella notte su martedì ecco sopraggiungere il ramo freddo della perturbazione, accompagnato da un processo di ondulazione frontale, che agevolerà l’approfondimento del vortice a tutte le quote, con inserimento sul nord Italia di una -32°C alla quota di circa 5.300 metri (vedi seconda figura). Il dislivello barico che si andrà così costituendo tra i due versanti delle Alpi, attiveranno martedì venti di Foehn al nord-ovest, mentre la perturbazione tornerà a ricomporsi sul resto del Paese, dando inizio al nuovo peggioramento. Avremo precipitazioni sparse su est Lombardia, Triveneto, Emilia Romagna, Toscana e Sardegna, in estensione al reso del Paese a partire dal pomeriggio. Quota neve in calo al centro-nord fino a 600-800 metri, al sud tra 1.000 e 1.200 metri.
TENDENZA PREVISTA PER MERCOLEDI 25: la perturbazione tenderà a chiudersi a riccio attorno al vortice che, posizionato sull’Adriatico centrale, inizierà a prelevare aria più fredda continentale dai quadranti orientali. Si genereranno pertanto condizioni di moderata instabilità su tutto il Paese ad eccezione del nord-ovest, dove invece prevarranno le schiarite. La ritornante occlusa del sistema frontale risalirà nel pomeriggio verso il medio e alto Adriatico, ponendo in essere condizioni favorevoli ad un nuovo peggioramento tra Romagna, Marche, Abruzzo e rispettivi settori di confine appenninici (vedi ultima figura in basso). Dato il richiamo freddo continentale, non si esclude la possibilità d nevicate sino a quote molto basse (orientativamente fino a 300-400 metri) su pedemontana emiliana orientale, Romagna, Marche, Abruzzo, Aretino, Perugino e Reatino. Un particolare quest’ultimo che andrà naturalmente rivisto ed eventualmente confermato nei prossimi approfondimenti.
Luca Angelini