Si conferma una fisionomia generale volta al controllo di eventuali ondate di caldo o di africano e sostanzialmente altrettanto poco legata a classiche influenze azzorriane. Le rimonte del ramo sub-tropicale atlantico in direzione dell’islanda o della scandinavia portano il caldo alle alte latitudini e supportano spinte settentrionali instabili sul continente che guadagnano verso meridione. Il cambiamento della configurazione generale euro-atlantica di inizio terza decade, sbandierato da tempo, è andato concretizzandosi proprio secondo i termini sopra descritti, ovvero quelli di rimonte anticicloniche meridiane strutturate dal vicino atlantico iberico alle alte latitudini oceaniche e del continente. Rispetto alla situazione prevista in quota a 48 ore, indicata nel disegno dalla simbologia viola, che vede un certo rialzo pressorio islandese ed una estesa disposizione ciclonica a componente occidentale che raggiunge il mediterraneo settentrionale, nel corso dei giorni successivi avremo un ulteriore consolidamento della stessa barriera anticiclonica di freno al flusso zonale, volta a trasformare la medesima circolazione depressionaria del centro-nord europeo in una spinta semi-retrograda settentrionale. Ed il disegno generale, che si riferisce alla situazione prevista in quota per fine mese, fornisce proprio l’idea del frutto di tale tendenza, contestualizzabile in una saccatura ad asse nord-est/sud-ovest se non est/ovest, che, sotto il fisiologico effetto dinamico della rotazione oraria dell’asse del promontorio, forza in senso retrogrado, appunto, lungo l’europa centrale e verso francia ed iberia, coinvolgendo parte del mediterraneo. La simbologia della freccia grande blu e delle frecce piccole, rappresentative rispettivamente della situazione e dei movimenti delle masse d’aria e dei centri barici, segna, pertanto, il quadro di una configurazione di matrice generalmente moderatamente instabile e relativamente settentrionale, che, certamente, non è sinonimo di caldo e stabilità, e che ha la possibilità di mantenersi almeno sino ai primissimi giorni di giugno…
Pierangelo Perelli