È arrivata la neve sui colli di Genova Genova, 25 novembre. (p.l.) La prima neve è caduta oggi sulle alture che circondano Genova, provocando un abbassamento della temperatura: sono stati registrati in città quattro gradi sopra lo zero, otto in meno della media stagionale che è di 12 gradi. La nevicata è cominciata nelle prime ore della mattina per cessare quasi del tutto poco prima di mezzogiorno. Nevica, invece, sui monti dell’Appennino Ligure e nell’entroterra; l’istituto meteorologico dell’aeronautica presso l’aeroporto « Cristoforo Colombo » di Genova prevede la persistenza del fenomeno. Per il momento tutta la rete autostradale della Liguria e le strade statali sono perfettamente percorribili, anche se è consigliabile secondo la polizia stradale, avere in automobile le catene. Bologna, 25 novembre. (r. s.) Nevica in montagna e piove in pianura in tutta l’Emilia-Romagna. La neve ha iniziato a cadere al di sopra degli ottocento metri verso le 11 di stamane. La polizia stradale consiglia l’uso delle catene per tutti gli automobilisti che transitano per le strade appennùiiche al di sopra di tale quota. Catene al seguito sono consigliate anche agli automobilisti che percorrono il tratto appenninico dell’autostrada del Sole da Bologna a Firenze.
Persone citate: Cristoforo Colombo
Luoghi citati: Bologna, Emilia, Firenze, Genova, Liguria, Romagna
LaStampa 26/11/1977 – numero 270 pagina 13
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ULTIMA ORA Bologna isolata dalla neve Ferrovia bloccata BOLOGNA — Nevica da ieri sera. Oltre al disagio dovuto all’impossibilita di servirsi dei mezzi su quattro ruote (in un vasto raggio attorno a Bologna si viaggia soltanto con catene e pneumatici da neve), i bolognesi sono rimasti isolati anche per ferrovia. Il nodo di Bologna è infatti dalla notte scorsa completamente paralizzato e tutte le comunicazioni fra l’Italia settentrionale e quella meridionale sono interrotte. La neve ha completamente bloccato gli scambi e in più punti ha fatto cadere i fili di alimentazione della linea elettrica. E’ venuta , quindi a mancare anche l’energia che alimentava le scaldiglie, cioè degli apparati che riscaldano gli aghi degli scambi e che evitano quindi la formazione di incrostazioni di ghiaccio. Tecnici ed operai sono comunque già al lavoro nell’intento di sbloccare la situazione e permettere che fra poche ore la situazione possa migliorare.
StampaSera 26/11/1977 – numero 267 pagina 2
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E’ ritornata la neve Asti — Sull’Astigiano ieri dalle | 7 alle 9 è caduta nuovamente la neve senza però ostacolare la circolazione degli automezzi anche se si sono verificati diversi tamponamenti e incidenti di lieve entità. A causa della strada ghiacciata la casalinga Marta Ameli ni di 75 anni di AsU è caduta a terra riportando la frattura del femore destro. Cuneo — Brusco risveglio del maltempo in tutto il Cuneese, dove Ieri si è abbattuta un’improvvisa e violenta bufera di neve. La precipitazione è durata quasi un’ora e la temperatura molto rigida (U termometro soltanto nel pomeriggio, quando U sole è riuscito a forare le nuvole, è salito a zero gradi) ha contribuito a stendere una pericolosa’ patina di ghiaccio su tutte le strade del capoluogo e del Comuni delle vallate circostanti, n traffico ha su¬ bito gravi rallentamenti e non sono mancati Incidenti stradali causati, appunto, dallo strato di neve ghiacciata. La neve è caduta anche nelle zone di montagna e ovunque la temperatura ha subito un notevole abbassamento. Acqui — E’ ricomparsa la neve sull’Acque», nella Val Bormida e sull’alto Monferrato. Dopo la nevicata di lunedi mattina e dopo alcuni giorni di sole e freddo Intenso, tori mattina aono ricominciata ‘e precipitazioni nevose. I Socchi hanno in poco tempo Imbiancato la città rallentando la circolazione sulle strade. Nel pomeriggio 11 tempo è perù migliorato ad è riapparso 11 sole. Ovada — Dopo l’abbondante precipitazione della mattinata di Ieri è cessato di nevicare a partire dalle palme ore del pomeriggio su tutto l*Ovadese e sulle valli d’Orba e Stura. La neve, che si è sovrapposta a quella caduta in precedenza, ha raggiunto i dieci centimetri in città e 1 trenta sul colle di Cremolino e nella zona collinare. Il traffico stradale si svolge con difficoltà su tutte le arterie della zona, in particolare sulla statale del Turchino e sulla Asti-Acqui-Ovada dove il transito è consentito soltanto agli automezzi muniti di catene. Casale — Breve comparrsa della neve nelle prime ore di ieri ma | si è subito tramutata in pioggia. Verso mezzogiorno il cielo ha mostrato la tendenza a rasserenarsi ed 11 sole ha fatto fugaci apparizioni tn le nubi. — Seconda nevicata della stagione, ieri, ad Alessandria e provincia. E’ cominciato a nevicare poco dopo le 8; per circa due ore la precipitazione è stata molto abbondante e sul terreno si è formato immediatamente un mante bianco di un certo spessore. Poi la néve si è trasformata in pioggia ed è quasi completamente sparuta. Il tempo rimane ora incerto. Nevi — Il maltempo ha ripreso ad infuriare. Nevica dalla scorsa notte in città, nella zona collinare, nelle vallate del Borbera, del Lemme, dello Scrivia, dello Spinti e sul monti dell’Appennino ligure-piemontese. Il traffico stradale è rallentato a causa del fondo innevato e ghiacciato. Segnalati incidenti con darmi ai mezzi. Acqui Uno scorcio della centrale piazza Italia, dopo l’improvvisa nevicata
LaStampa 26/11/1977 – numero 270 pagina 7
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Paesi isolati e crolli per la ne ve in Emilia Bologna è senza Ime; 38 i treni bloccai! Venti ore di precipitazioni sull’Appennino e uno strato alto 50 centimetri Paesi isolati e crolli per la ne ve in Emilia Bologna è senza Ime; 38 i treni bloccai! Manca l’acqua – Caos di vetture su tutte le strade della regione – Nelle città i forni non funzionano e ora scarseggia il pane – Anche Modena priva di energia elettrica – Il ministro Pedini è rimasto bloccato in un vagone ferroviario; l’onorevole Aldo Moro “prigioniero” in un albergo bolognese (Dal nostro corrispondente) Bologna, 26 novembre. Bologna isolata, Modena in condizioni non molto migliori (soltanto alcune zone sono raggiunte dalla corrente elet trica e dal rifornimento d’acqua). semidistrutti gli im pianti elettrici dell’Appennino fra Modena e Imola (che ri forniscono fl Bolognese, il Modenese, il Ferrarese); dappertutto crolli, paesi collinari isolati, automobilisti bloccati per ore nelle loro vetture. Poi la Romagna, con la Riviera ravennate devastata dal mare in tempesta come non accadeva da anni, con allagamenti a Cervia, Lido Adriano, Lido di Savio, Cesenatico, Ravenna. L’Emilia-Romagna ricorderà il 25 novembre 1977 per un pezzo: è il giorno (uno dei tanti) nel quale la natura ha dimostrato di potersi beffare in poche ore dell’uomo senza cataclismi particolari, solo con una nevicata abbondante. Venti ore di neve a Bologna hanno sconvolto il servizio di trasporto urbano ed extra-urbano, molti quartieri sono rimasti senza luce e acqua. E’ scarseggiato il pane (mancando la luce dalla r.corsa notte, pochi forni sono stati in condizioni di lavorare; il Comune ha disposto che domani si panifichi e le rivendite resteranno aperte); scuole ed uffici sono semideserti (alla difficoltà di raggiungerli si è aggiunto il disagio, sentito anche nelle abitazioni, degli impianti di riscaldamento non funzionanti per mancanza dell’energia elettrica). Ed ancora, l’Autostrada del Sole, nel tratto Bologna-Firenze, bloccata dalla scorsa notte con centinaia di auto- mezzi intrappolati ed i guida-1 tori in serie difficoltà soccor- j si come e quando è stato pos-1 sibile dalla polizia stradale; l’autostrada «A 14», Bologna-Rimini, bloccata dalla notte fino al primo pomeriggio nei pressi dell’area Sillaro per la caduta di alcuni cavi j dell’alta tensione; la stazione ferroviaria di Bologna Cen trale paralizzata, con 38 treni ; I fermi nelle località circostan ti (il ministro dei Beni Cultu- rali, Mario Pedini, ha trascor-1 di chiamate so la notte e parte della gior- , nata odierna su un treno a ‘ Grizzana, tra Bologna e Fi- ! renze); i vigili del fuoco e ilj«113» subissati da centinaia ! iI bolognesi, inizialmente,|hanno preso la faccenda con tuazione. In serata molta gen una certa filosofia, poi con il passare delle ore è apparso a jtutti la drammaticità della si-i , te ha telefonato preoccupatis- : ‘ sima ai giornali per chiedere: d! «Non c’è la luce; perché? Non | zjwi il riscaldamento, con i : s ! bambini come facciamo? Co-1 iisa succede? ». Gran parte dei Iv|sono f*0™” aHa c*Auta.’ di una serie di cavi primari dell’elettricità in tutta la zona jcompresa fra Modena e Imoila: d,a esslusi dipanano gli impianti che alimentano le | strade, incespicando nel mez ;zo metro di neve e nel ghiac-1 ìcio cne in serata si stava for-, strutture elettriche di Moderna, Bologna, Ferrara. I danni j paiono — come conferma un comunicato dell’Enel — mol! to gravi, per ripararli sono I stati mobilitati, oltre a tecni’ ci arrivati da un po’ tutta Ita- • lia, anche i militari. | Senza corrente elettrica ! non funzionano le pompe di | alimentazione che inviano ali le case acqua e gas: per la cit- • tà significa in pratica il buio i energetico, il «black out ». Ed ! è quanto è successo a Bologna e Modena. A rendere più allucinante il clima contribuivano poi le colonne di gente che a piedi (l’unico mezzo di locomozione sicuro) ha girato per tutto il giorno per le dddemsfndcob ; mando. j I passeggeri di alcuni treni ; fermatisi alle porte di Bolo ; gna hanno passato la notte 1 nei vagoni, poi in mattinata j hanno deciso di arrivare in città a piedi; anche i 60 spaz- \ zaneve del Comune per ore | ; non hanno risolto nulla, inta-1 ;sati nel caos dei veicoli finiti jun po’ dovunque a rendere ogni tipo di circolazione im praticabile. Tanti i crolli, a Bologna, Modena e nelle pro1 vince: sono caduti capannoni, stalle, alberi, antenne, cavi elettrici e telefonici. A volte , , i i o o sono scoppiati incendi, a causa dell’elettricità uscita dai cavi rotti, come in un mobilificio e in un grosso allevamento di polli del Modenese. I danni sono a livello di miliardi, quanti non si sa, per ora. Fra l’altro, molte zone sono ancora irraggiungibili, sommerse dalla neve. Fortunatamente nessuna vittima. Polizia, carabinieri e vigili del fuoco hanno lavorato sen za interruzione da ieri notte soccorrendo automobilisti isolati e malati che non sape- vano come arrivare all’ospe- dale, tentando di limitare i danni. Nei crolli sono andati distrutti importanti depositi ed è stato ucciso vario bestiame. Cavi e alberi sono caduti su strade, auto, sulla linea ferroviaria. Il traffico dei treni è ripreso a scartamento ridottissimo in serata, quando comunque partire da Bologna o raggiungerla era ancora impresa praticamente impossibile. E anche per i suoi abitanti spostarsi non è stata impresa da poco. Se ne è accorto l’onorevole Aldo Moro che, giunto ieri sera in città per l’assemblea regionale dei dirigenti de, non ha potuto muoverai dall’albergo, dove ha solo incontrato alcuni «leader» locali. La nevicata ha causato anche la forzata «divisione» di molti nuclei familiari: al «113» sono giunte richieste di notizie di un centinaio di persone che, uscite ieri sera per andare al cinema o a vedere Piazza Maggiore sotto la neve, non sono rientrate. Nel pomeriggio, comunque, anche questa matassa è stata sbrogliata, quasi contemporaneamente alla soluzione del problema dell’«A. 14» e quello del rifornimento di cibi e bevande calde ad automobilisti intrappolati nel tratto bloccato dell’autostrada del Sole. Innumerevoli gli interventi compiuti in tutta la zona appenninica anche dai carabinieri. I militari hanno tra l’altro soccorso i viaggiatori di tre convogli ferroviari bloccati nella zona di Ozzano Emilia, sulla linea per Ancona. In serata l’ufficio stampa del Comune di Bologna ha annunciato che, riparati i guasti alle centrali dell’Enel, è ripresa regolarmente in tutta la città l’erogazione dell’acqua. 400 spalatori ed un centinaio di automezzi lavorano nella notte allo scopo di ripulire le strade ancora bloccate dalla neve, con particolare riferimento a quelle dei quartieri collinari. g. n. Modena, 26 novembre. Città senza corrente elettrica, con acqua scarsa e distribuzione del gas precaria, frazioni appenniniche bloccate, collegamenti molto difficili in tutta la provincia: questa la situazione nel Modenese. In città la neve è caduta da ieri pomeriggio per buona parte della notte, rendendo arduo il traffico. L’interruzione dell’energia elettrica è stata causata dal crollo, a causa del peso della neve, dei tralicci delle linee primarie dell’alta tensione che, situati nell’Appennino bolrgnese, alimentano poi le linee secondarie di varie zone della regione. In città sono segnalati allagamenti dovuti anche al fatto che, per la mancanza di corrente elettrica, non hanno funzionato le pompe di aspirazione. Sempre la mancanza di energia elettrica è all’origine dell’irregolarità dell’erogazione del gas domestico. Reggio Emilia, 26 nov. Sull’Appennino Reggiano la neve, che cade da ieri mattina, ha quasi raggiunto il metro di altezza. Varie frazioni sono rimaste isolate, mentre si è interrotta anche la distribuzione dell’energia elettrica. Sulla statale 63 il traffico avviene solo con catene ed è comunque molto pericolo so. Il valico del Cerreto in mattinata è stato chiuso per qualche tempo. In città la nevicata, cominciata ieri a mezzogiorno, è cessata durante la notte. Da stamane cade la pioggia, che è servita per « ripulire le strade ». Firenze. 26 novembre. Nel tardo pomeriggio la neve è caduta nuovamente con notevole intensità in varie zone dell’Appennino Tosco-Emiliano, aggravando la situazione degli automobilisti bloccati sull’Autostrada del Sole. I soccorsi sono ostacolati da autotreni ed auto articolati che ingombrano la carreggiata. La polizia stradale ha trasportato numerosi bambini e vecchi che sono stati provvisoriamente ospitati nelle caserme ed in locali di fortuna. Sulla ferrovia Firenze-Bologna il traffico è bloccato. Le colline attorno a Firenze, 400-500 metri di altezza, sono imbiancate qua e là dalla neve che è caduta anche nel Mugello, all’Abetone, in Lunigiana. nel Carrarese ed in Valdera. Napoli, 26 novembre. E’ nevicato oggi pomeriggio sul Vesuvio. Oltre alla vetta del vulcano, è coperto di neve il monte Somma. E’ nevicato anche sulla catena dei Lattari. Su Napoli e dintorni dal primo pomeriggio la pioggia è caduta a scrosci. Nel Golfo le condizioni del mare sono peggiorate. La navigazione è difficile per le piccole imbarcazioni. (Ansa) mh«cmd Bologna. Auto e camion bloccati dalla neve presso un incrocio in una via del centro della città (Tclcfoto Ansa)
LaStampa 27/11/1977 – numero 271 pagina 11
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A Bologna traffico in città fra alfe muraglie di neve Dopo il “black-out,, la situazione migliora A Bologna traffico in città fra alfe muraglie di neve Il transito dei treni è ripreso su un solo binario sulla linea per Pavia – Normale per Firenze, Venezia, Rimini – L’autostrada del Sole è stata riaperta – Il maltempo si è spostato al Sud (Dal nostro corrispondente) Bologna. 27 novembre. Bologna sta faticosamente uscendo dal cerchio d’isolamento che l’ha stretta per un giorno e una notte. I coi legamenti stradali sono stati i primi ad essere ripristinati Stamane è stato aperto il senso Firenze-Bologna deil’autostrada del Sole; verso mezzogiorno anche la corsia Sud era percorribile. Le centinaia di automobilisti rimasti bloccali e ritorniti alla meglio, dalla stradale, di viveri e coperte, hanno potuto riprendere il viaggio. Si va anche senza catene, ma è meglio averle a bordo; a parte la minaccia di altra neve, è probabile incontrare lunghi tratti ghiacciati. Anche le altre strade della regione sono state aperte, ma i passi sono transitabili soltanto con catene. Il traffico ferroviario è ripreso, sia pure con grosse deficienze. I treni hanno ritardi vistosi specie quelli che provengono dal Sud che accumulano anche quello dovuto allo sciopero dei ferrovieri. Si viaggia comunque su un solo binario lungo la Bologna-Piacenza, ancora parzialmente interrotta per la caduta della linea aerea a Samoggia, nel Bolognese. I ritardi sono dovuti al fatto che si cerca di economizzare elettricità rinunciando a certe manovre alla stazione di Bologna; al fatto di dover «marciare a vista» perché certi passaggi a livello non funzionano per mancanza di energia. In città le cose vanno un po’ meglio di ieri. Anche se molte case sono ancora al buio. Buona parte della rete elettrica è stata ripristinata. Per l’acqua la situazione è meno rosea. Alcuni quartieri periferici ne sono tuttora privi: a San Ruffillo e Monte Donato Alto l’azienda effettua rifornimenti con auto- \ botti. Squadre di operai stanno togliendo di mezzo tronchi e rami che sbarrano le strade, ma per tutta la giornata in città si è circolato fra muraglie di neve ammucchiate ai lati della strada, e con un occhio rivolto verso l’alto: mucchi di neve, sciolti dalla temperatura più mite, scivolavano oltre i cornicioni e cadevano con tonfi sordi in strada. Qualche auto è stata gravemente danneggiata. Lo sgombero delle strade è motivo di polemica. In verità è stato un po’ lento e, per ieri, si è limitato alle arterie principali. Il comune osserva che, visto che da anni non nevicava, s’era stanziato poco per lo sgombero della neve. Anche le vie pulite comunque, fiancheggiate dagli alti mucchi di neve e quindi molto più strette, non sono facilmente percorribili. L’azienda tranviaria, accusata di disservizio, si è difesa adducendo che i suoi bus non sono adatti per essere forniti di catene. I forni hanno lavorato anche oggi per rifornire del pane non solo la città, ma anche le località limitrofe. Altro lavoro ha richiesto il mercato ortofrutticolo, dove sono crollate alcune tettoie. Domani dovrebbe essere in grado di funzionare così come stando alle previsioni del comune, tutte le scuole elementari, salvo che non manchi l’elettricità, quindi il riscaldamento. Giuseppe Nobili (Altre notizie sul maltempo a pag. 8)
Persone citate: Samoggia
StampaSera 28/11/1977 – numero 268 pagina 1
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LE PREVISIONI DI ANDREA BARONI Il maltempo continuerà Un’ondata di maltempo si è abbattuta sull’Italia nel corso di questi ultimi giorni: è piovuto, è nevicato abbondantemente, e non soltanto in montagna ma anche su molte località di pianura di varie regioni italiana. A monte dell’accaduto c’è la continua irruzione di aria fredda di origine artica sul bacino occidentale del Mediterraneo. Un tale dissesto nelle correnti, di norma occidentali (ovest-est), provoca per reazione un richiamo di aria calda dalle regioni tropicali o sub-tropicali verso quelle polari, lungo una direttrice generalmente disposta più o meno dal Sahara algerino all’Europa orientale attraverso l’Italia. Così, mentre la temperatura si abbassava ogni giorno di più sull’Italia settentrionale, sulla Spagna e sul bacino occidentale del Mediterraneo, l’Italia meridionale, la Sardegna e la Sicilia venivano investite da correnti calde da sud-ovest; la pressione atmosferica scendeva di ora in ora, fino a formare due minimi isolati, uno sotto vento alle Alpi, nel golfo di Genova, ed un altro, di origine africana, sul basso Tirreno. Il fatto costituiva una singolarità piuttosto eccezionale e lasciava presumere intensi fenomeni atmosferici a causa del forte contrasto termo-igrometrico fra i due flussi d’aria opposti. L’afflusso freddo rendeva sempre più attiva la depressione e il richiamo di aria calda sullo strato freddo prossimo al suolo sulle regioni settentrionali italiane determinava piogge e nevicate non soltanto sui rilievi ma anche in molte località di pianura, come in Emilia-Romagna, in Toscana e in altre località appenniniche e alpine. Ora che tutto è passato ci rimane da accennare in brevi linee allo sviluppo della situazione del tempo per i prossimi giorni. Dopo il miglioramento verificatosi sulle regioni settentrionali e sulle regioni centrali tirreniche nel corso delle ultime trentasei ore, si prevede una ripresa del maltempo, a cominciare, questa volta, dalla Sardegna e dalle regioni meridionali, attraverso un graduale intensificarsi della nuvolosità, prima alta e sottile, poi sempre più spessa, accompagnata da piogge. Sulle regioni settentrionali le piogge e le nevicate, localmente anche in parecchie località di pianura, potrebbero manifestarsi nel corso della prossima nottata (fra lunedi e martedì) e per i prossimi giorni. C’è infatti, una tendenza allo stabilirsi di un intenso afflusso di aria calda da sudovest, che, avvenendo ancora una volta su uno strato al suolo molto freddo, non lascia escludere la possibilità di nevicate. Naturalmente, come accade sempre prima dell’arrivo di ogni perturbazione, ci sarà un aumento della temperatura e un disporsi dei venti intorno a sud, per cui non è da escludere che lo strato freddo attualmente esistente su molte località padane possa anche venire distrutto. Sarebbe scongiurato il pericolo della neve e resterebbe soltanto quello della pioggia. Si prevede, anche se con una relativa attendibilità, un certo miglioramento sulle regioni settentrionali intorno al 2 dicembre. Andrea Baroni
Persone citate: Andrea Baroni
StampaSera 28/11/1977 – numero 268 pagina 8
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Neve, pioggia e vento nel Meridione e in Sicilia L’ondata del freddo si è spostata nel Sud Neve, pioggia e vento nel Meridione e in Sicilia Paesi isolati nella Sila cosentina – Un violento nubifragio ha danneggiato tre acquedotti di Cosenza e la città è rimasta senz’acqua – Si scia sulle Madonie – Violente mareggiate sulle coste tirreniche e sulle ioniche Su tutte le regioni centrosettentrionali ieri si è avuta una giornata molto bella e le temperature alle ore 13 erano contenute tra i cinque gradi di Ancona e i nove ai Roma. Il maltempo ha raggiunto il Sud e le temperature sono diminuite rispetto ai giorni scorsi. Da ieri sera sono in atto nevicate sulla Sila, mentre pioviggina su gran parte dell’Appennino meridionale. Le favorevoli condizioni del tempo nel Centro hanno consentito di ripristinare il transito su molte strade prima chiuse per neve. Alle ore 12 è stato riattivato il traffico anche sull’autostrada Firenze-Bologna. Il traffico attualmente scorre molto lentamente. Le condizioni della rete elettrica a seguito dell’eccezionale nevicata del 25 e 26 novembre sul centro Italia rimangono di emergenza anche dopo i massicci interventi operati nella giornata di ieri che hanno consentito il quasi completo ripristino della alimentazione primaria. Lo annuncia un comunicato dell’Enel. Mentre nelle altre province colpite la situazione si avvia alla normalità — dice ancora il comunicato — restano fuori servizio alcune zone periferiche della città di Bologna oltre a varie linee di distribuzione locale della stessa provincia di Bologna e della provincia di Modena nelle zone più severamente colpite dalla nevicata. Sono di poco migliorate le condizioni del tempo in provincia di Potenza, dove nelle ultime ore è nevicato a tratti. Le precipitazioni nevose sono state abbondanti soprattutto sui rilievi, dove la neve ha raggiunto nei punti più esposti i trenta centimetri. Il traffico si svolge con difficoltà ai valichi. Non sono segnalate interruzioni. La temperatura è dovunque rigida. Tutta la Calabria è sotto una morsa di freddo. Nevicate abbondanti si sono avute durante la notte sul Pol¬ lino e sull’altipiano della Sila dove la neve ha raggiunto i 65 centimetri di altezza. Alcuni villaggi dei centri di sviluppo, tra i quali Capo Rose, Cagno e Saliano, nella Sila cosentina, sono isolati. Le statali 108 bis, 170 del Lago Arvo e 107 Silana Crotonese sono transitabili solo con catene. Un violento nubifragio ha gravemente danneggiato tre dei quattro acquedotti di Cosenza. La città è rimasta quasi senza acqua potabile. Squadre di operai sono al lavoro da ieri per riparare le condutture, ma per il forte vento e la pioggia, i lavori procedono a rilento. L’ondata di maltempo si è abbattuta sulla Sicilia e non accenna a diminuire. La pioggia che continua a cadere ad intermittenza sulla zona settentrionale occidentale dell’isola e in particolare su Palermo sta ricostituendo le riserve idriche che erano state gravemente compromesse dalla prolungata siccità. La temperatura si mantiene ancora bassa ovunque. L’abbassamento della temperatura ha portato la prima neve anche sui rilievi del Palermitano. A Piano della Battaglia, la località sciistica delle Madonie preferita dagli appassionati palermitani degli sport Invernali, la neve ha già raggiunto i dieci centimetri. La temperatura è di un grado, il cielo è coperto. La strada che conduce al pianoro non è ancora innevata per cui il transito è ancora aperto alle auto senza catene. Il mare è in tempesta sia sul litorale tirrenico sia lungo la costa ionica. A Floresta il più alto comune siciliano a 1265 metri di altitudine sui Nebrodi e a 110 chilometri da Messina, nevica ininterrottamente da oltre ventiquattr’ore e la neve ha già raggiunto i trentacinque centimetri. Numerose vetture sono rimaste bloccate sulle strade extracomunali e gli automobilisti sono stati soccorsi da carabinieri e guardie forestali. Bologna. La via Emilia bloccata dalla nevicata in località Lavino (telefoto Ansa)
Persone citate: Capo Rose
StampaSera 28/11/1977 – numero 268 pagina 8
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Ancora neve Abbondante nevicata, stamattina, in città e in tutto il Piemonte. L’ondata di maltempo non accenna a diminuire. La continua irruzione di aria fredda di origine, artica sul bacino occidentale del Mediterraneo è la causa principale delle piogge e delle nevicate degli ultimi giorni in tutta la penisola.
StampaSera 29/11/1977 – numero 269 pagina 7
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Il traffico nel caos per la neve numerosi gli incidenti: un morto Nevica da ieri su tutto il Piemonte Il traffico nel caos per la neve numerosi gli incidenti: un morto La situazione di maggior disagio si è avuta in collina e sulle strade oltre i mille metri – La vittima è un camionista di 23 anni Per tutta la (riornata la neve è caduta abbondante su Piemonte e Valle d’Aosta. Mentre In pianura 1 nocchi sono scesi nelle prime ore della mattina, in montagna sino a mezzogiorno si è avuto bel tempo. Ai colle del Sestriere la situazione è peggiorata verso le 15 prima con una pesante cappa di nebbia, quindi con una bufera accompagnata da temperature sotto lo zero. In citta la precipitazione è stata massiccia. « Tutti i cottimisti — ha detto l’assessore comunale Marzano — sono sul preavviso pronti ad intervenire. Il piccolo esercito di spalatori ha già svolto un primo lavoro di sgombro in collina per rendere pra¬ ticabili le strade verso San Vito e la Maddalena dove la neve ha raggiunto anche i 15 centimetri d’altezza ». « Sono a disposizione 50 operai — ha spiegato Marzano —, 5 autocarri per spandimento sabbia, un llquoerogalore, 20 autocarri con lama, 20 spartineve ». Ma agli automobilisti è consigliato usare le catene prima di avventurarsi in collina. Stesso consiglio va rivolto a chi deve percorrere strade sopra i mille metri. «Occorre diminuire la velocità — ha detto il comando della Polstrada — e non /renare di colpo per evitare sbandamenti». La circolazione sulle autostrade e sulle statali a tratti è diventata caotica per la r.-«ve. Incidenti si sono avuti un po’ ovunque, uno mortale è avvenuto a Torino, verso le 13 in via BottlcelU, nei pressi di piazza Sofia. La vittima, li camionista Vito Brancitorti, 23 anni, corso Regina Margherita, rientrava in città dopo aver scaricato in cintura un carico di gasolio per riscaldamento per conto della ditta « Jacorossi » Davanti al numero civico 82 il camion è slittato su una spessa patina di neve mista a fango. Si è messo di traverso, ha urtc’o in sbandata la « Beta » di Ugo Molino parcheggiata qualche metro più avanti. Quindi la parte destra della cabina ha falciato un palo della luce e un alberello. E’ stato in quel momento che Vito Brancllorti è stato catapultato sull’asfalto. Soccorso da alcuni passanti è morto mentre lo trasportavano all’Astanteria Martini. Il traffico sulla strada San Mauro-Chlvasso è stato bloccato in località Sembuy (all’angolo con via Valletta) a causa di un autotreno Tir che, dopo essere sbandato, si è posto di traverso sulla carreggiata. Sono intervenuti 1 vigili urbani di San Mauro, 1 carabinieri di Gassino e di San Mauro e 1 vigili del fuoco di Torino. I militi sono riusciti a spostare il pesante mezzo e a riportare il transito alla normalità dopo circa due otre. Incurante della neve, una coda incredibile davanti agli uffici-tasse di corso Bolzano
Persone citate: Gassino, Jacorossi, Marzano, Ugo Molino
Luoghi citati: La Maddalena, Marzano, Piemonte, San Mauro, Sestriere, Torino, Valle D’aosta
LaStampa 30/11/1977 – numero 273 pagina 6
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È arrivata altra neve al nord (non è ancora per gli sciatori) Cuneo. 29 novembre. in. m.) Nevica da stamane su tutto il Cuneese, ma sul capoluogo e in pianura la precipitazione è impercettibile e con caratteristiche di nevischio: i pochi centimetri caduti sulle strade si sono ben presto tramutati in fanghiglia. Anche sull’arco alpino la nevicata è poco consistente; non è ancora pari alle aspettative degli operatori turistici dei centri di sport invernali: dieci-quindici centimetri a Limone, poco più al Colle di Tenda, dove gli spazzaneve costantemente in movimento assicurano una circolazione regolare. Lo strato di neve fresca non supera i 15 em. Anche in alta Valle Stura sul Colle della Maddalena di transita, ma sono consigliabi li agli automobilisti le natene o i pneumatici da neve. Aosta, 29 novembre. (0. g.) La morsa del gelo si fa particolarmente sentire in Valle d’Aosta dove però il tempo si mantiene al bello. La temperatura da alcuni giorni si è ulteriormente abbassata raggiungendo valori decisamente invernali. Alla periferia del capoluogo regionale, nelle prime ore di stamane, il termometro segnava 5 gradi sotto lo zero. Nelle vallate laterali la neve caduta la scorsa settimana non si è sciolta e durante la notte la circolazione stradale appare particolarmente insi-1 diosa. | Sul piano turistico le con dizioni d’innevamento e soprattutto la bassa temperatura che consente un’ottima conservazione del fondo sciabile, hanno già consentito l’apertura della stagione sciistica invernale. In Valle d’Aosta si può già sciare a Cervinia, Courmayeur e La Thuile. In queste tre stazioni gli impianti di risalita sono regolarmente in funzione. Lo spessore del manto nevoso varia dal metro delle piste più basse, ai due metri di quelle più alte. Negli altri centri sciistici non tutti i tracciati sono ancora praticabili. Si prevede però che con la prossima nevicata le condizioni d’innevamento saranno ottimali per il via dell’attività sciistica in tutte le stazioni. Bologna, 29 novembre. 4G. n.) Migliora lentamente la situazione nel bolognese dopo la nevicata di venerdì e sabato scorsi. I punti deboli sono due: la viabilità in città e in periferia; la mancanza di energia elettrica, e quindi di riscaldamento e di acqua, in molte zone della provincia. Anche per le condizioni del tempo (durante la notte il freddo non è stato molto rigido ed è caduta una pioggerella continua che ha contribuito allo scioglimento della neve) le strade cittadine periferiche sono oggi più rcorri- -1 bili. La velocità di scorrimen | to è ancora però ridotta. a ao iorii eo o e di ri i an nntate se e li tà di di in a. el il gieluieeri- Per l’energia elettrica, l’Enel ha fatto sapere di avere ancora potenziato, con il soccorso di uomini e mezzi provenienti anche da altre regioni, il lavoro di riattivazione di linee e impianti. Le zone senza luce sono però ancora molte: numerose frazioni lungo il corso del fiume Reno, altre nei comuni di Castelmaggiore, Granarolo, San Lazzaro di Savena, altre ancora nel comune di Bologna a sud e a nord della via Emilia, i raggruppamenti industriali di Lippo e Tavernelle. In montagna (Monterenzio, Savigno, Castello di Serra valle) e nella zona Pedemontana c’è tutto da fare. Nel modenese sono al buio i comprensori di Guiglia, Formigine, Prignano, Nonantola e molte frazioni della montagna. L’Enel continua a lanciare appelli, perché si consumi il minimo indispensabile. In serata la pioggerella che a intervalli era caduta durante tutta la giornata, si è tra! sformata in neve da Sasso Marconi fino ili confine con la Toscana. La polizia stradale ha cominciato a controllare, all’inizio del tratto appenninico dell’Autostrada del Sole, tutti gli automezzi per accertare se avevevano le catene a bordo. Gli sprovvisti venivano fatti uscire dall’asutostrada.
LaStampa 30/11/1977 – numero 273 pagina 9
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Biella: neve sì, ma non per lo sci stro di Sara Domini), venne assalito nei pressi dello svincolo dell’Autostrada Azzurra, cioè la Genova Sestri Levante. Chiti doveva essere trasferito il 12 ottobre al carcere di Trani. Secondo una prima ricostruzione della polizia, Giorgio Chiti non avrebbe preso materialmente parte allo scontro a fuoco con i carabinieri, ma si sarebbe limitato ad agire come tramite. Invece i due «pistoleros» sarebbero stati Franco Bettoni, arrestato qualche tempo fa in un albergo di Ceva e Paolo Dongo catturato alla periferia di Genova, dopo un inseguimento automobilistico ed un conflitto a fuoco. E’ assai probabile siano stati Bettoni e Dongo. Questi, sottoposti ad interrogatorio, hanno fatto il nome di Chiti padre. GENOVA — (g. b.) La squadra mobile genovese ha fermato Giorgio Chiti di 55 anni, padre di Cesare Chiti, il famoso bandito, liberato il 12 ottobre scorso da un «commando» di complici che ingaggiarono un conflitto a fuoco con i carabinieri uccidendo il brigadiere Ruggero Volpi. E’ il caso d’aggiungere che a 50 giorni dalla «liberazione» un valoroso carabiniere è al cimitero ed il «gangster» in un «covo» sicuro. Giorgio Chiti avrebbe favorito la fuga del figlio, comunicandogli i dettagli del piano di fuga, nel corso d’uno dei normali incontri nel carcere di Marassi. Com’è noto il furgone che trasportava Cesare Chiti, luogotenente della banda di Mario Rossi (decine di furti, rapine, aggressioni nonché la partecipazione al seque¬ (p.m.) Nel Biellese nonostante la lunga nevicata di ieri lo spessore del manto è modesto, ma sulle strade la poltiglia viscida ha ostacolato il traffico causando ritardi ai servizi pubblici. Sulla fascia prealpina sono necessarie le catene, ma nella conca d’Oropa. data la natura del terreno, la neve è insufficiente per attivare gli impianti sportivi. PAVIA — (a. 1.) Sarebbero una ventina gli industriali della provincia di Pavia sottoposti a ricatti. Le indagini dei carabinieri hanno accertato che anche industriali di Mantova, Brescia, Cremona ed Alessandria sono stati presi di mira da ignoti malviventi che con una lettera uguale per tutti, sia nella grafìa che nel contenuto, tentano di estorcere denaro minacciando altrimenti l’uccisione di familiari ed attentati alle fabbriche. I carabinieri stanno svolgendo indagini per cercare di identificare questa banda che, nelle lettere d’estorsione, si Firma «I catancsi». In una decina di casi le lettere minatorie sono state accompagnate anche da telefonate dal tono minaccioso.
StampaSera 30/11/1977 – numero 270 pagina 13
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