Climatologia — 20 Aprile 2016

Con l’aria artica non si scherza e non è da confondere con la sorella “minore”, l’aria polare. Quest’ultima nasce sul nord Atlantico o sul nord Europa a latitudini comprese grossomodo tra i 50 e i 65 gradi di latitudine ed è chiamata polare solo perchè arriva dai quadranti settentrionali (poleward= da nord), mentre quella artica si produce sulla banchisa polare o sulle sterminate distese glaciali all’interno del Circolo Polare Artico.

Classificazione tecnica a parte l’aria artica la si può distinguere certamente per le sue caratteristiche “aggressive”, sia in termini di temperatura, che dal punto di vista della turbolenza atmosferica cui si accompagna lungo la discesa verso le nostre latitudini. Questo blocco di aria freddissima infatti, procedendo verso zone più calde, inizia a mitigarsi a partire dal basso e pertanto genera vistosi fenomeni di turbolenza, con il blocco freddo che rimane in altitudine pronto a riversarsi al suolo a mezzo di rovesci e, talvolta, anche temporali.

Fatto sta che, come annunciato, questo tipo di aria arriverà sino a noi nel corso del ponte del 25 aprile anzi, proprio nel giorno del 25 aprile. Osservate la figura proposta, fornita dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, si nota benissimo il canale freddo e il relativo impatto contro l’arco delle Alpi, dove la caduta delle temperature porterà valori sino a 5-6°C sotto la media. Prendendo come riferimento il piano isobarico di 850hPa, che corrisponde a circa 1.500 metri di quota, si parla di valori sino a -4°C, -6°C.

Se le Alpi andranno sotto zero, anche l’Appennino centro-settentrionale seguirà a ruota avvicinandosi a valori prossimi allo zero sino a quote prossime a 1.000-1.500 metri tra domenica 24 e lunedì 25. Non sono pertanto escluse nevicate qua e là sulle zone citate con possibili spruzzate fin sui fondovalle alpini di confine e transalpini (Svizzera ed Austria).

Considerato l’interesse dato da questa situazione, aggiorneremo nuovamente il quadro nei prossimi aggiornamenti, dettagliando come si deve la relativa previsione.

 

 

 

 

 

 

 

Luca Angelini per Meteoservice.net

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