Un vortice polare alquanto compatto, associato ad una discreta mobilità zonale, non impedisce una perturbazione del getto tale da scaricare, nei prossimi giorni, un consistente polo freddo su turchia ed egeo. La discesa sull’europa orientale è già in atto e andrà intesificandosi nel breve-medio termine, sotto i colpi di una saccatura estesa ed in rapida discesa meridiana. Il mediterraneo rimarrà ai margini, appena sfiorato, nella sua area orientale, dal veloce flusso settentrionale di confine, poco destinato anche ad evoluzioni retrogressive. Tuttavia, per come ci dicono certe ultime emissioni, qualcosa comincia a muoversi, ed una alterazione della compattezza dello stesso vortice nel corso dei primi giorni di gennaio comincia a presentarsi come una reale possibilità. La traduzione, in termini di eventi in mediterraneo, di una possibilità del genere, non è certo semplice, ma è evidente che quanto l’ultima emissione ECMWF mostra, può, senzaltro, confortare l’ipotesi di una discesa fredda. Il disegno, sintesi della situazione in quota prevista al 3 gennaio su scala emisferica, denota la bilobazione parziale, sostenuta, in primis, dal rialzo barico in sede groenlandese, e mostra il conseguente sprofondamento del lobo continentale in direzione dell’europa centro-occidentale. Un’ipotesi del genere, è bene dirlo, non è, al momento, elemento univoco dei vari modelli, e di dubbi ne rimangono parecchi. Vale, in ogni caso, la visione di un contesto generale, a partire dall’inizio dell’anno, ben più dinamico; e questo fatto, confrontato con le nebbie di una situazione uggiosa e stagnate come l’attuale, non è poco…