Non mi convince che identifica l’inverno mediterraneo in corso e visto sin qui come un inverno normale e nella media. L’osservazione degli inverni del corso di decenni mi dice, a chiare lettere, che gli inverni di questi ultimi anni, e parlo sempre del mediterraneo, sono stati inverni anomali e praticamente privi di situazioni o configurazioni fredde degne di nota. Sporadiche spinte settentrionali, di breve durata, in un contesto generale dominato dall’occidente, dal sub-tropicale, e dall’assenza dell’oriente o del nord-est, non possono equiparare detti inverni a quelli, più o meno quasi sempre visti, nei decenni precedenti. Ne ho visti di inverni poco freddi ma, comunque, mai privi di un qualche episodio associato ad anticiclone continentale e ad irruzioni degne di nota. So perfettamente che situazioni come quelle del disegno, riferito alla situazione del 2 febbraio 1956 (riportata da importanti riferimenti meteo internazionali), si verificano molto raramente, ma non esiste che si possa chiamare un normale inverno quello visto sino a qui e degli ultimi anni. Non entro nel merito di global warming e di altre teorie o concetti a sfondo climatologico. Prendo solo atto dei fatti. E i fatti mi dicono che, valutando le configurazioni generali meteo mediterranee e non, ovviamente, quello che è accaduto localmente o al di fuori del mediterraneo, di situazioni, persino normalissime, che possono piacere ai freddisti, ho visto ben poco. Se poi avremo, nel corso del prossimo febbraio (qualcosa sembra, in effetti, muoversi), configurazioni come quella del disegno (magari) o situazioni che, anche da molto lontano, le si avvicinano, saprò togliermi il cappello…