La fase autunnale e piovosa della prossima settimana, associata ad allerta per la possibilità di piogge intense e persistenti su alcune zone dell’Italia, è ancora in fase di studio ed interpretazione, per il merito di incertezze sulla previsione di evoluzione e disposizione di flussi e campi barici. Un affondo, classico ed intenso, in area iberico-mediterranea, incastonato e frenato da valori pressori relativamente elevati a levante, non è qualcosa di eclatante ma, invece, di assolutamente normale per il periodo. E’, però, pur vero, che un affondo del genere può risultare all’origine di fenomeni intensi. Doverosa dunque l’allerta ma, senza meno, doverose anche la cautela e la corretta interpretazione del trend evolutivo. Nel disegno, accanto alla situazione in quota (colori) ed al suolo (linee) previste tra il 4 ed il 5 novembre, indico anche la disposizione del jet stream (fascia più scura e frecce), che meglio rende l’idea del guasto meteo mediterraneo e del forcing in quota nord/sud o nord-ovest/sud-est e che, nel contempo, fornisce lo spunto per meglio parlare delle possibilità evolutive. Un forcing o jet streak, come quello che forza da settentrione lungo le latitudini medie del vicino oceano, spinge, infatti, la saccatura verso meridione, preludendo al classico approfondimento successivo che è tipico di queste situazioni e che configura una disposizione di correnti ritornanti meridionali, assai umide ed instabili. Ed è pensabile, di conseguenza, la probabilità di un serio e diffuso peggioramento. Ma occorre, al tempo stesso, considerare quanto, al momento, ci racconta certa ed importante modellistica, intenzionata a dare credibilità ad una ipotesi di evoluzione nord-sud con peggioramenti di un certo rilievo destinati, inizialmente, solo all’estremo ovest, e con una successiva “cut-off” evoluzione confinata, spostata a sud e destinata alle basse latitudini mediterranee…