La rapidità con cui le stagioni, e soprattutto l’autunno e l’inverno, hanno cambiato fisionomia nell’arco degli ultimi 40/50 anni è davvero preoccupante. In autunno pioveva; in inverno qualche sbuffata di freddo di una certa consistenza la si registrava. Oggi l’autunno sembra l’estate; e in inverno le sbuffate fredde si contano con difficoltà. Non può essere fisiologico tutto questo. I promontori di sub-tropicale che si susseguono, bloccando l’atlantico, sono ormai routine e quelle belle perturbazioni che arrivavano dall’oceano, alle latitudini dell’iberia, sono ormai una chimera. Tutto si conforma ad un andamento ITCZ che spinge spesso e volentieri verso nord, spingendo verso settentrione, di conseguenza, anche la fascia del sub-tropicale. I conti tornano; e tornano rispetto ad un riscaldamento globale o ad una tendenza del sistema a piazzare le fasce climatiche più verso nord, e mi riferisco al nostro emisfero, difficilmente sconfessabili. Speriamo bene, ma di bene ce n’è davvero poco. L’attuale promontorio dinamico che ci interessa andrà indebolendosi intorno a metà settimana, ma senza particolari cambi del tempo, fatta eccezione per la possibilità di un aumento di instabilità sull’estremo nord-italia. Davvero un pò poco, anche perché, a seguire, è subito pronta una nuova espansione sub-tropicale che si prospetta di tutto rispetto e che rischia di mantenere detto clima, fatto di temperature semi-estive e di siccità, almeno sino a fine decade. Ma l’autunno e le piogge? Beh, l’autunno e le piogge, in effetti, per alcuni modelli potrebbero irrompere proprio tra fine prima ed inizio seconda decade, ma, visto il modo con cui certe prospettive autunnali dei giorni scorsi si sono poi dissolte, a prendere certi forecast per buoni aspetterei. E aspetterei, un pò perché trattare del tempo che farà tra una decina di giorni è davvero da temerari, ed un pò perché per quei giorni i modelli propongono cose per nulla uniformi. Il disegno, ad es. si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 7/8 ottobre da ECMWF e mostra la configurazione di un blocco in mediterraneo e di una situazione assai meridiana, con tanto di grande vortice atlantico, tutt’altro che conforme alla possibilità di un cambiamento. Ma occorre anche considerare che altri prestigiosi modelli indicano, sempre per quei giorni, qualcosa di molto diverso, ed in cui lo stesso promontorio non si presenta così pronunciato, e si presenta invece con le caratteristiche di un’onda relativamente mobile, decisamente aperta all’ipotesi di un drastico cambio in senso autunnale nel corso dei giorni a seguire (vedi frecce blu più piccole). Per cui la partita è davvero interessante da seguire, e, vedremo…
Pierangelo Perelli