Spagna, infermiera in pericolo di vita. “La situazione clinica di Teresa Romero è in deterioramento – ha detto Yolanda Fuentes, dirigente dell’ospedale “Carlos III” di Madrid – ma non posso fornire ulteriori informazioni per espressa volontà della paziente”. E’ il fratello dell’infermiera, Josè Ramon Romero Ramos, a chiarire la gravità della situazione, riportando le parole di una dottoressa: “Non ci sono grandi speranze”.
Teresa Romero, 44 anni, è stata contagiata da un prete spagnolo tornato in patria con l’Ebola. In totale in Spagna sono sette le persone che sono state tenute in isolamento, l’infermiera è l’unica risultata positiva al test dell’ebola. Restano ancora in quarantena il marito della donna e due dottori che l’hanno curata, mentre altre tre persone sono state dimesse ieri.
Ed è polemica sulle responsabilità del contagio. Teresa Moreno all’una del mattino di lunedì era stata trasferita dalla sua abitazione al pronto soccorso di Alcorcon, a Madrid, su un’ambulanza convenzionale, non dotata di dispositivi di prevenzione del virus, tra l’altro utilizzata nelle 12 ore successive per il trasporto di altri pazienti senza essere stata disinfettata. A denunciarlo sono il conducente e il barelliere dell’ambulanza, citati dal quotidiano El Pais.
Uno dei due dottori adesso in quarantena lancia altre accuse. Le maniche della tuta protettiva erano troppo corte, ha scritto in una lettera indirizzata alle autorità sanitarie pubblicata sempre da El Pais, aggiungendo di essere rimasto accanto a Teresa Romero per le cure per 16 ore, durante le quali nessuno gli ha comunicato che la donna fosse affetta da Ebola e di averlo appreso solo dalla stampa.