in assenza di blocking status dinamici e/o di ingerenze bariche positive continentali la veste dell’inverno non può che essere poco aggressiva, ancorata, tuttalpiù, a sbuffate artico-marittime, semmai rinforzate da timidi richiami balcanici. Questo è esattamente il tipo di inverno che si profila per i prossimi 7-8 giorni. La circolazione generale euro-atlantica sta infatti riuscendo a configurare quel minimo di spalla anticiclonica oceanica capace di trasformare, pur in un contesto mobile, la moderata irruenza del vortice polare groenlandese in una serie di impulsi a destinazione mediterranea. Va da sé, in tal senso, poi, la diretta estrazione artico-marittima di detti impulsi e la loro evoluzione a temporanee vorticizzazioni o cut-off in mediterraneo centrale. Nulla di eclatante, però, e qualcosa di molto distante dalla speranze dei freddisti, che, di certo, devono assolutamente non fraintendere le solite becere espressioni su neve, freddo e siberia in arrivo, provenienti da media e, qua e là, anche da internet. Quello che sarà poi oltre questo termine non è, nella maniera più assoluta, dato di saperlo. A guardare le proiezioni di lungo termine il freddino possibile dei prossimi giorni potrebbe, dopo la metà del mese, addirittura lasciare il posto a fastidiose e nebbiose stabilizzazioni. Ma, davvero, per poter dare credito ad una tale evoluzione è davvero troppo presto…