Editoriali — 06 Gennaio 2015
tutti gli anni, il giorno dell’Epifania pubblico nel mio profilo Facebook una prima proiezione sulla stagione primaverile, che poi affinerò, confermandola nei suoi aspetti generali, entro la metà di febbraio. Da quest’anno, grazie alla collaborazione con Meteoservice.net condivido questa mia idea anche con tutti i lettori di questo sito.
Possiamo agevolmente notare che, conclusasi la fase mite che già sappiamo ci accompagnerà fino a febbraio, il trimestre marzo-aprile-maggio trascorrerà sostanzialmente nella norma secondo il modello stagionale più affidabile allo stato attuale della conoscenza scientifica.
Questo significa che la stagione primaverile progredirà su tutto il territorio nazionale senza grossi scossoni con ancora assaggi di freddo nel mese di marzo, pur inseriti nel contesto della nuova stagione, tepori stabili in aprile e primi assaggi di estate per qualche giorno nel mese di maggio in un contesto tipico del periodo.
Per esperienza, a una tale distribuzione termica, si associa una piovosità nella norma e senza fasi secche prolungate (queste, lo vediamo, ad esempio sono tipiche dell’inverno al nordovest). Ricordo, a margine, che la primavera in numerose regioni italiane è la stagione più piovosa dell’anno e dunque non mancheranno certo fasi perturbate, ma comunque senza particolari e prolungati eccessi di piovosità.
Tra un mesetto saprò essere ancora più preciso, per il momento questo basti a non farci dare peso a chi, fra qualche settimana inizierà a paventare ad esempio terribili scenari gelidi e nevosi per marzo o ondate di caldo esagerate in maggio, perché la scienza, quella vera e non urlata, dice tutt’altro e, per di più, su tutto il comparto europeo ove non sono attese anomalie prolungate e significative nel trimestre primaverile.
Quindi massimo relax 🙂
Marcello Mazzoleni