25 gradi a portata di mano, certamente non sono la norma anche a fine marzo, pur se qualche giorno di estrema mitezza dal punto di vista climatico possono anche starci. Stiamo entrando nel vivo della prima dimostrazione di forza della primavera o, per lo meno, del suo volto mite e soleggiato, in contrapposizione con la gestione precedente, fresca e brumosa.
L’autostrada aperta da nord-ovestfa confluire le masse d’aria in arrivo dalle medie latitudini atlantiche verso il Mediterraneo orientale attraverso la via balcanica e le Alpi si ergono a baluardo, difendendo il nostro Paese dalle code delle molte perturbazioni che si susseguono limitando la loro influenza ai Paesi transalpini. Questa azione di contenimento sfocia anche in intermittenti episodi favonici che, sommati alla qualità dell’aria in arrivo, scalda ulteriormente “gli animi” portando la colonnina di mercurio a sorvolare decisamente al di sopra la media del periodo.
Fino quando durerà tutto questo? Lo possiamo dedurre dalla figura: si tratta della carta della pressione e dei fronti al livello del mare prevista per la mezzanotte di mercoledì 1 aprile. Guardate quel fronte freddo. Trattasi della coda finale di un lungo corpo nuvoloso che introdurrà sul Mediterraneo centrale aria nuovamente più fredda, non più delle medie latitudini, o addirittura subtropicale, ma di tipo polare marittimo, con qualche contributo artico nei bassi strati.
Tanto basterà per rivedere il campo termico che dalla giornata successiva, ovvero da quando l’ennesimo effetto favonico sarà svanito, darà luogo ad un rientro delle temperature entro la media del periodo. Un rientro brusco vista l’anomalia tiepida di questi ultimi giorni, 5,6,7 gradi e anche più su alcune regioni, e con possibilità di qualche locale sforamento al di sotto nei giorni immediatamente precedenti le festività pasquali.
Poco o nulla cambierà invece dal punto di vista del tempo meteorologico: tornerà qualche nevicata a quote medie lungo i settori confinali delle Alpi centrali ed orientali, ma per il resto sole e cieli tersi domineranno ancora la scena, in attesa di quel che ci destinerà madre natura in quel di Pasqua.
Luca Angelini