La Saiga Conservation Alliance, un network informale di ricercatori e ambientalisti che lavora da 15 anni per proteggere l’antilope eurasiatica saiga (Saiga tatarica), lancia l’allarme: «Quasi 12.000 antilopi saiga, sono criticamente minacciate di estinzione, della popolazione degli Urali occidentali, in Kazakistan, dove sono state trovate morte la settimana scorsa. I morti erano per lo più femmine che avevano partorito da poco, così come i loro cuccioli. Le stime ufficiali del 2009 selle dimensioni della popolazione degli Urali erano di 26.000 animali, e la popolazione ha appena passato un inverno insolitamente rigido, così questi decessi rappresentano un duro colpo per questa popolazione e per la specie nel suo complesso».
La saiga, un’antilope con grande e strano naso flessibile, che prima popolava con enormi mandrie le steppe eurasiatiche, è a rischio critico di estinzione dopo il drammatico calo del 95% della popolazione avvenuto a partire dal 1995, causato soprattutto dal bracconaggio incontrollato che si è scatenato contro questi ed altri grandi mammiferi dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica.
Attualmente restano solo 5 popolazioni di saiga in Russia, Kazakistan, Uzbekistan e Mongolia. Negli ultimi anni questa antilope ha mostrato una certa ripresa, grazie agli sforzi di salvaguardia. «Tuttavia – spiega la Saiga Conservation Alliance – la popolazione degli Urali è l’unica ad non avere un programma di salvaguardia supportato a livello internazionale».
La causa della morte in massa delle femmine e cuccioli di saiga non è ancora chiara e sono in corso indagini. «Anche se le morti sono attualmente attribuite alla pasteurellosi, ma le cause devono ancora essere identificato. La pasteurellosi è causata da un batterio che vive naturalmente in individui sani, ma può causare malattie acute e morte rapida se il sistema immunitario dell’animale è compromesso da un’altra infezione, da intossicazioni, stress o denutrizione.
La commissione per le foreste e la caccia del ministero dell’agricoltura del Kazakistan ha avviato una risposta rapida a questa moria: nei giorni scorsi, insieme alla Association for the conservation of biodiversity in Kazakhstan e con il supporto della Saiga conservation alliance, sono iniziati gli studi per determinare le cause delle morti e per prendere le contromisure per evitarne altre.
E.J. Milner-Gulland, presidente della Saiga conservation alliance e membro dello Species survival commission antelope specialist group dell’Iucn, è molto preoccupato: «Questo è un evento tragico e sconvolgente. E’ particolarmente preoccupante perché la popolazione era appena uscita da un inverno insolitamente duro, e perché i più colpiti sono per lo più femmine e piccoli di quest’anno. La popolazione degli Urali fino ad ora è stata relativamente trascurata dal mondo della salvaguardia internazionale, ma spero che questo evento porterà governo, ambientalisti nazionali e internazionali a realizzare insieme una risposta coordinata per salvare questa remota popolazione».
Fonte: segnidalcielo.it