Ambiente, territorio & dissesti — 01 Giugno 2015

Un’idea rivoluzionaria per l’intero mondo dell’automobile parte dalla nostra Italia ed è stata messa in pratica dall’ingegnere pugliese Lorenzo Enrico. Il suo scopo è quello di pensare ad un’automobile interamente alimentata ad acqua. Un sogno che appare irrealizzabile, ma per il quale il nostro inventore non si è mai arreso, anzi. Tutto inizia dalla conformazione dell’acqua stessa, costituita da un combustibile, l’ossigeno, e un comburente, l’idrogeno. Enrico cerca un metodo per estrarre l’idrogeno e utilizzarlo per una fonte di energia molto efficiente e in grado di consumare poco e di diffondere emissioni piuttosto limitate. L’uomo, nato in provincia di Lecce, decide di applicare la sua idea, denominata Hydromoving Technology, a bordo di una Nissan 370, denominata Z-Hydro proprio per le sue peculiarità. Tutto viene messo in atto con l’ausilio della semplice acqua piovana, il cui particolare riutilizzo implica un forte risparmio anche sulle bollette. Guarda il video:

Si tratta di un sistema estremamente semplice, basato sulla creazione di celle di scissione elettrolitica. Errico può mettere in vendita tale centralina con un prezzo anche inferiore ai 10mila euro. “È una cosa fantastica. Ci ho lavorato 12 ore al giorno. Quello che sentite è solo vapore acqueo”. Questa è la gioia dell’ingegnere, che ha visto ripagati tutti i suoi sforzi. “La parte più bella del sistema – spiega Errico – è la sua semplicità. Esso è applicabile da tutte le parti ed è molto meno pericoloso rispetto a ciò che è stato provato tanti anni fa”. Il gas acqueo viene condotto in due raid di iniettori con una trappola per l’ossigeno, che vanno all’incrocio delle due valvole di aspirazione. La successione viene controllata da una centralina grande e da un’altra più piccola all’angolo in basso. La seconda prende il segnale ricevuto dai suoi iniettori e lo elabora da sola. La centralina decide continuamentequanto e quando aprire gli iniettori. Tutto ciò con lo stesso consumo di un’autoradio sofisticata, tra i 15 e i 18 ampère. Più gas viene prodotto, minore è la quantità di benzina iniettata.

“Io non sono un meccanico, sono mosso dalla passione. – prosegue l’ingegnere – Senza la passione non risolvi niente. Tu vedi passare in città i bambini con una carrozzina, con una fila di macchine: questi muoiono dieci anni prima. Si fa il pieno di benzina, si inserisce il sistema di Hydromoving Technology e si alimenta tutto da solo, con la vettura capace di consumare poco o nulla anche per 300 km in autostrada”. Il motore ad acqua piovana riesce a fare un kilometro per ogni millilitro di serbatoio. Di conseguenza, ogni litro garantisce un’autonomia di 1000 chilometri. Tutto ciò non porta a nessuna diminuzione dal punto di vista delle prestazioni e della potenza, mentre i consumi e le emissioni crollano sostanzialmente del 30%. La vettura, da 6.0 di cilindrata, riesce a percorrere 17 chilometri per un litro. “Tutto questo – conclude Errico – viene dalla passione, dallo studio e da tanta pazienza. Per fare tutto ciò, si creano numerosi problemi. Ho pianto la prima volta che ho provato gli effetti su strada di questa vettura e non me ne vergogno. So che ho fatto qualcosa. Non so ancora cosa, ma qualcosa c’è.

Fonte: Mondostrano.co.uk

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